Ha fatto notizia in questi giorni un video, diffuso dal Mirror, in cui si vede un giovane jihadista dell’Uzbekistan mentre sta per compiere un attacco suicida. Questo ragazzo avrà al più vent’anni, e lo si vede mentre piange e viene consolato dagli altri militanti che gli dicono di pensare ad Allah. La risposta è inflessibile: “ho soltanto paura di fallire l’obiettivo”. Alla fine del video si vede l’esplosione dell’autobomba in cui viaggiava, mentre i compagni gridano “Allah è grande”.
Che abbia pianto per il motivo che ha detto, o per la paura di morire, non ha importanza. Ha importanza invece ricordare quanto sia orribile, a vent’anni, morire così, dopo aver subito il lavaggio del cervello, portando avanti il jihad. Non ci uniamo ai messaggi di condanna nei confronti di quel ragazzo; noi siamo dispiaciuti per le vite che vengono stroncate in questa follia.
P.S.: Noi di IMHO abbiamo deciso, da oggi, di stabilire una nuova regola. La regola è, semplicemente: “mai dare spazio a qualcuno per una sparata che ha fatto”. No, neanche per mettere in evidenza quanto sia idiota la cosa che ha detto. Perché? Rodolfo sostiene che altrimenti sarebbe impossibile stare dietro a tutte le sparate. Andrea aggiunge che una cazzata non deve essere un modo per ottenere visibilità, e visto che al momento lo è, lui si rifiuta di esserne complice. La politica non può e non deve trasformarsi in una gara a chi pronuncia la frase più assurda o estremista.
A. & R.
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