Per tutti gli appassionati di giochi di calcio nati negli anni ’90, quello di Pro Evolution Soccer non è un semplice brand, ma un vero e proprio punto di riferimento. Negli anni più bui di FIFA, PES era senza ombra di dubbio il re dei giochi di calcio, raggiungendo l’apice qualitativo con il quinto e il sesto capitolo della “saga”. Il declino di PES è iniziato nel 2008, con la pubblicazione del primo capitolo cross-gen della sua storia, disponibile sia per Playstation 2 che Playstation 3. Da lì in poi, la serie di Pro Evolution Soccer ha subito un calo di qualità costante, mentre il rivale di sempre FIFA cominciò a seguire la strada inversa, migliorandosi sempre di più fino a diventare la simulazione calcistica che è oggi. Fortunatamente Konami negli ultimi anni ha cercato di invertire questa tendenza negativa, provando a riportare PES agli antichi fasti. Andiamo a vedere se ci sono riusciti.
Graficamente parlando, PES 2017 è mostruoso. Il livello di dettaglio dei giocatori è altissimo, e finalmente anche il “contorno” è di tutto rispetto. L’atmosfera degli stadi è riprodotta molto bene e anche le reazioni del pubblico (da sempre punto debole di tutti i giochi di calcio) cominciano a diventare credibili. Difficilmente arriveremo a vivere situazioni come questa in un videogioco in tempi brevi, ma la strada è quella giusta. I movimenti in campo dei giocatori sono convincenti, anche se ancora risultano un po’ pesanti. I movimenti dei portieri sono migliorati molto, anche se ancora si dimostrano il punto debole del gioco. Belle e molto varie anche le esultanze.
Niente da dire sull’audio del gioco. L’atmosfera degli stadi è riprodotta bene non solo dal punto di vista grafico, ma anche da quello sonoro. Oltre a quello, anche la selezione di brani all’interno dei menu di gioco è di buon livello e non annoia. Bella anche la colonna sonora originale.
Da sempre, uno dei punti di forza di PES è l’estrema semplicità dei comandi, rimasta invariata negli anni. Imparare a giocare a Pro Evolution Soccer è facile, e imparare a padroneggiare il gioco in maniera perfetta non è una sfida ostica. Sebbene da questo punto di vista siano molto simili, c’è un’ importante differenza tra PES e il rivale FIFA: le mosse abilità. Per quanto possa sembrare una differenza di poco conto, in realtà influenza molto il gameplay. In FIFA è molto più semplice padroneggiare le mosse abilità, permettendo anche ai giocatori meno esperti di avvalersi di più soluzioni per sviluppare una manovra di gioco. I giocatori di PES meno avanzati dovranno per forza di cose basarsi su uno stile di gioco collettivo fatto di passaggi frequenti per aprire la difesa avversaria, limitando un po’ le possibilità. In un’era dove il gaming multiplayer (sopratutto online) la fa da padrone, PES 2017 riesce ad essere estremamente divertente da giocare anche in single player, garantendo un livello di sfida notevole ai livelli di difficoltà più alti.
Come sempre, la longevità di PES è molto elevata. Solamente la leggendaria Master League (migliorata sotto ogni aspetto) porterà via tantissimo tempo, così come la modalità Diventa un Mito. Grazie al multiplayer la longevità diventa quasi infinita, grazie anche alla modalità My Club, anche se non ha il fascino e l’appeal della più famosa modalità Ultimate Team di FIFA.
Ma insomma, PES 2017 è esente da difetti? Assolutamente no.
La modalità My Club è una spanna sotto l’Ultimate Team di FIFA, meno divertente e il gameplay è troppo influenzato dall’armonia di squadra (molto più che in Ultimate Team), a tal punto che giocatori fortissimi non sono più in grado di stoppare un pallone perché il loro compagno di reparto è di una nazionalità diversa o perché non è abituato a giocare con un determinato modulo. Questo è un problema che se non viene risolto al più presto rischia di allontanare la gente da questa modalità.
Un altro difetto di PES 2017 è lo stesso di tutti i precedenti capitoli, diventando ormai quasi un marchio di fabbrica, anche se quest’anno è stata fatta molta confusione: la mancanza delle licenze. Sebbene si possa sorvolare su alcune squadre minori e sulle divisioni inferiori dei campionati europei (e anche sulla mancanza della licenza della Juventus, di cui EA Sports è partner ufficiale), non è possibile accettare la quasi totale assenza del Campionato Tedesco e di quello Spagnolo, sopratutto alla luce della presenza della licenza ufficiale della Champions League e dell’ Europa League. Affrontare la massima competizione europea utilizzando il MD White invece del Real Madrid non ha alcun senso. Rappresentato ottimamente il Sud America, con le licenze ufficiali dei campionati Cileno, Argentino e Brasiliano, rendendo però inspiegabile l’assenza della Copa Libertadores, presente nei capitoli precedenti.
Sempre presente la possibilità di modificare i nomi delle squadre per aggiungere un maggior realismo, ma le modifiche da fare sono veramente tante. Probabilmente sono state spese troppe risorse per ottenere le licenze delle coppe europee, ed è stato fatto troppo affidamento sulla partnership con il Barcelona (QUI l’elenco completo delle squadre presenti). Nonostante tutto, Pro Evolution Soccer 2017 è il miglior capitolo della saga dopo tanti anni anni di niente, divertente e ben fatto. Ma questo potrebbe non bastare a detronizzare FIFA. I dati di vendita sono stati impietosi, dopo pochi giorni il Titolo EA ha surclassato PES nelle vendite. Colpa di Konami e delle innumerevoli scelte sbagliate che ha fatto negli anni, che hanno allontanato molti fan delusi che difficilmente torneranno indietro. L’unico modo che la saga di PES ha per sopravvivere, è quello di puntare unicamente su un target di pubblico amante dei giochi arcade, che non ha interesse nell’avere tutte le licenze ufficiali e che vuole concentrarsi solo sul gameplay. Purtroppo questo tipo di pubblico è sempre più esiguo.
Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
30 Maggio 2017
22 Aprile 2017
11 Aprile 2017
28 Marzo 2017
25 Marzo 2017
Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.