Salve, miei fedeli felini interdentali, sono il vostro venerato Profeta Del Viola [Non ho usato il termine “idolatrato”, perché nella seconda parte del vocabolo è presente la parola “latrato”, che definisce il verso del cane, e preferirei evitare di essere blasfemo in questo periodo (periodo inteso come “periodo temporale”, non come “frase complessa”, non mi va di essere spiritoso in questo periodo. Accidenti, ho finito le parentesi, quindi dovrò improvvisare |periodo inteso come “periodo temporale”, non come “frase complessa”, non mi va di essere spiritoso in questo periodo. Non ci posso credere, l’ho fatto di nuovo. Beh, sbrigatevela da soli, prima che venga fuori un paradosso. Anzi, facciamo così, da ora in avanti, con la parola “periodo” definirò solo un periodo temporale.|.).]. Ultimamente ho notato che il mio avversario Joseph* non fa altro che dare nuovi motivi per fidarsi di un tizio di nome Dio. Oggi, in risposta a queste assurde dichiarazioni, vado a proporvi una batteria di motivi in più per fidarsi del Gatto Viola. Per cominciare, ho deciso di farvi conoscere la celebre storia ignota del Metodo Febram. Buona lettura. [nda: per una migliore e completa comprensione del testo, vi invito a leggere le note a fondo pagina ogni volta che trovate termini seguiti da un asterisco “*”]
Il metodo Febram (pausa) venne istituito dall’erudito gattolico Mastice Febram in Capsula (Marzo 1746, Gennaio 1746 † ). Un giorno (pausa) Mastice stava passeggiando per le ridenti figlie di sua sorella, quando una di esse, scioccata per il massacro svoltosi nei renali* gli domandò: “Come può il tuo gatto permettere questo? Non siamo forse tutti uguali, perché tutti quei topi* hanno fatto una fine tanto orribile?” Effettivamente, Mastice si era posto la stessa domanda, ma non osava dirla ad alta voce, poiché, aveva fatto il Giuramento Deterio* e non intendeva infrangerlo per nessun motivo. Rendendosi conto però che non era necessario porsi la domanda ad alta voce, capì che doveva scrivere qualcosa alla portata di tutti che spiegasse perché i topi continuassero a moltiplicarsi immediatamente in seguito ad ogni decesso. Ideò così il Metodo Febram.
La regola del Metodo Febram è una sola: “Ogni topo non deve moltiplicarsi più di una volta, a meno che esso non sia superdotato; in quel caso dovrà andare all’anagrafe e mangiarvi davanti una pannocchia fino a fare commuovere questa istituzione.” Se ci si riflette può sembrare assurdo, infatti è così. Questo è lo schema del Metodo Febram.
Legenda:
SCHEMA:
- r : f = n : h
- f = h
- n = r
- n : f = n : h
- Se state ancora leggendo avete un problema serissimo.
ESEMPIO PRATICO <Torello*>
- Giulio : Roma = Ermino : Bergamo (Ovviamente a Roma fa più caldo, quindi Erminio ha freddo)
- Giulio : Erminio (Erminio non è una città)
- Roma : Bergamo (Roma non può stare a Bergamo)
- Giulio : Bergamo = Roma : Erminio (No)
- Giulio = Bergamo (No)
- Roma = Capitale (Sì)
- Bergamo = Capitale (Non ancora)
- Capitale = Roma (Ho sonno)
- Ava = Lava (Esatto)
- Piove = Dio la manda (Esatto)
- Dio non : Bergamo (Dove Piove)
- Dio : Roma (Dove non piove, altrimenti non dovrebbe mandarla ma chiamarla o farla venire)
- Dio la manda a Bergamo perché lei : Roma (E fin qui)
- Lei : Bergamo ( Perché ce l’ha mandata Dio)
- Lei : Bergamo = Dio : Roma (Risolto)
Come potete vedere, nonostante inizialmente la schema possa apparire assurdo, in un esempio concreto si dimostra pratico e veloce, così da far capire anche al più stolto che il Massacro Dei Renali (pausa) è avvenuto così che Febram potesse creare il metodo che ad oggi porta ancora il suo nome. Questo dimostra come al solito che Il Gatto Viola segue la regola “Il fine giustifica i mezzi” (Che non significa che un uomo che ha un certo portamento o una persona magra salvi con le sue parole un gruppo di nani, degli uomini divisi in due, alcune automobili o altri strumenti per spostarsi).
Per darvi ulteriore prova della saggezza del Gatto Viola vi propongo la lettura de “Le nove Papere di Ermund” (Gatteo 142 -1):
Le nove papere di Ermund
Ermund aveva nove papere rispettivamente chiamate:
Penna, Piuma, Viola, Verda, Tendenteallarancionespentomapiùvicinoamariadefilippi, roberta, Fuffi, Galilea, e la più brutta di tutte: Lapiùbruttaditutte.
un giorno Tendenteallarancionespentomapiùvicinoamariadefilippi decise di andare da Fuffi a dirle che Galilea parlava con Lapiùbruttaditutte dicendole che Piuma e Penna avevano nascosto che Viola andava pazza per Verda all’insaputa di Roberta, che, a sua volta amava proprio Tendenteallarancionespentomapiùvicinoamariadefilippi.
Ma arrivò Ermund che saggiamente disse:
– Sciolaaaaaaaaa! Sciolaaaaaaa! pipe pipe pipe pipe!! via via!!! sciolaaaaaaaaaaa!!!!! (Nda: l’autore del vangelo, in questo caso Gatteo, ha disposto i punti esclamativi avvalendosi della Successione di Fibonacci)
E le papere si dileguarono nel nulla (a parte Piuma che venne portata via da una faina rossastra con uno strano cappello).
Questa parabola ci insegna che le faine con uno strano cappello si chiamano per la maggior parte Leonard Jefferson.
Se non siete ancora convinti possiamo passare a Gatteo 1 – 38 (Con annessa reinterpretazione di Croccantino primo per giornalisti e pesca-tori analfabeti)
Il Gatto Verde mangiava spesso mentre beveva con le orecchie, quindi decise di giocare meno al ballo della serenità con i suoi parenti, perché ciò lo confondeva assai, in particolare in quei giorni dove si sentiva il naso caldo.
Un giornale però non poteva essere di carta pesta, perché le scritte sarebbero state incomprensibili per Tina Turner. Solo allora potevamo giocare a corna di alce, ma non troppo perché la stanchezza ci avrebbe assalito prima che ce ne potessimo rendere conto.
Il racconto di Gatteo come al solito abbastanza chiaro, venne criticato però dalla chiesa Gattolica per un linguaggio troppo alto per i giornalisti e i pesca-tori (che per pescare animali di tale stazza non potevano fare altro che allenarsi duramente per tutta la settimana, allontanandosi così da hobby quali il leggere e il colpire i tarli col mento), quindi tradotto da Croccantino I, ne venne presentata una versione più comprensibile anche per gli intellettuali e coloro che non potevano andare a pesca con il nipote il sabato.
La reinterpretazione di Croccantino I è la seguente:
Il Gatto Verde si nutriva spesso di cibo, perché di solito il cibo si mangia CON LA BOCCA, e visto che il cibo si mangia CON LA BOCCA, il Gatto Verde appunto lo mangiava CON LA BOCCA, ma allora perché non nutrirsi di due paralleli? no… non direi… decise allora di bere con le orecchie, ma la cosa lo infastidì assai, fino a condurlo a smettere di masticare CON LA BOCCA.
Questa reinterpretazione di Croccantino I va considerata dal punto di vista di coloro che ignorano(nda: Tre tigri contro tre pigri: E’ la loro occasione per correre. Ma ve ne parlerò in un altro articolo), infatti se la si legge con impegno non sì capirà niente.
Per togliere altri dubbi ecco un brevissimo periodo (In questo caso periodo è inteso come “frase complessa”, ma vi garantisco che non accadrà mai più) tratto da Fosco 947,2 – 5/9
Il Gatto Verde stava mangiando, quando venne interrotto dal maligno che gli chiese quanto fosse lunga la sua coda, Il Gatto Verde allora saltò addosso a mastinofele e morse lui il naso. Egli si dileguò.
Come spiega la parabola stessa, spesso le frittate sono più buone di quello che si pensa, non giudicatele dal colore, perché anche se a volte sono marroncine sono buone lo stesso.
Concludo con un brano tratto da “La diffusione del Gattolicesimo in Italia”
Nel 1901 D.G., Fuffi stava passeggiando allegramente e con aria assente su un muretto non riuscendo a contemplare niente dato che non era dotato della capacità di riflettere, ma agiva e basta.
Ad un certo punto si fermò: aveva sentito uno strano rumore, e aveva pensato di restare immobile in modo da farsi cogliere di sorpresa in caso il pericolo fosse reale; infatti un falco pellegrino che stava scendendo in picchiata gli fracassò il cranio e lui ne morì.
Mentre però stava salendo in Tullo* sentì una voce che gli ordinava:
“Diffondi il mio verbo e ti riporterò in vita”.
Quella era la voce del Gatto Viola, e Fuffi divenne Sfeni Lallalerolallallà II*.
Spero di esservi stato utile e di avere rimosso dalle vostre teste ogni dubbio (qualora ce ne fossero, e dubito, ma non si sa mai) sull’infinita saggezza Del Gatto Viola.
Ware. Due. OHOHOHOHOHOHO!
Ni, Il Profeta Del Viola
*Joseph: Un tale che indossa un cappello a forma di pesce. La gente si aspetta molto da lui.
*Massacro Dei Renali (O Massacro di Emelir): Il massacro verificatosi nel 1746 a Glaucomia, la città del formaggio; qui morirono 90’000 topi per mano di un solo gatto (Emelir da Stasi) che aveva fatto, si dice, un patto con mastinofele, facendosi regalare una grattugia per il suo terzo complemento. Il mistero della carneficina, fu il fatto che ogni topo che moriva, rilasciava altri due topi ed un acciuga affumicata, rendendo così il massacro infinito, dato che i topi appena nati non erano in grado di difendersi, e, l’odore dell’acciuga affumicata non faceva che dare forza al gatto Emelir, che infatti continuò per due settimane rendendo il Massacro Dei Renali uno dei più lunghi antipasti della storia.
*Topi (Topo sing.): Strana creatura molto simile allo struzzo.
*Giuramento Deterio: Il giuramento ideato dal monastero di Fusemia che richiede di non pronunciare ad alta voce domande che comprendano più di una vocale nella parola “permettere”, rendendo così impossibile usare quest’ultima, dato che ne ha quattro.
*Torello: Vergine.
*Tullo: Il regno dei cieli.
*Sfeni Lallallerolallallà II: Uno dei più influenti sfeni di tutti i tempi: Introdusse la “Legge del Tallone”, secondo la quale chi si grattava gli stinchi doveva essere messo in una gabbia di piccioni viaggiatori ciechi e sordi, che continuavano a recapitare al malcapitato messaggi sbagliati.
Ni è Il Profeta Del Viola. Beh, cosa ci fai ancora qui? Vattene!
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