Doveva essere “la ventata di cambiamento”.
Doveva essere la volta che “manderemo tutti a casa”.
Doveva essere il momento in cui “anche le persone comuni entrano in parlamento con le loro idee”.
Qual è stato l’esito?
La ventata di cambiamento in realtà era una scoreggia.
A casa non c’è andato nessuno: anzi, ne sono arrivati di nuovi.
Le persone comuni sono entrate in parlamento (anche se alcune erano più comuni di altre), ma ci sono andate senza sapere un beneamato.
Di cosa sto parlando?
Del M5S, ovviamente.
Salve, mi chiamo Nicola. È la prima volta che scrivo qui, forse sarà anche l’ultima, e non so nemmeno se questo articolo verrà pubblicato, ma io lo scrivo lo stesso, al massimo finirà ad ingrassare qualche Cestino di Windows (o l’equivalente del Mac, che io non conosco).
Premetto una cosa: alle elezioni, ho votato M5S. Nonostante qualche boiata sparsa qua e là, tipo il reddito di cittadinanza (che io avrei evitato, vedi fare per l’ennesima volta la figura del “politico che non mantiene”, proprio la figura che vogliono eliminare, ma vabbè), i punti del M5S mi avevano convinto.
Mi era parsa buona anche l’idea che sorreggeva il metodo di selezione dietro le “parlamentarie” di Grillo, nonostante la realizzazione fosse stata pessima: selezionare elementi nuovi che uscissero dagli schemi “nepotistici” della politica attuale, aprire le porte al governo del paese anche a gente con buona volontà e buone competenze, ma nessuna “giusta conoscenza” (ed essendo in Italia, queste sono purtroppo fondamentali in molti campi).
All’inizio, quindi, tutto bello. Rose e fiori, signore e signori, nel nuovo parco del M5S: giovani volonterosi, pieni di conoscenze, pieni di energie, che sprizzano buone intenzioni da tutti i pori, che impugnano le armi per sconfiggere mafie, corruzione, raccomandazioni, inefficienze. Un piccolo reggimento di Robin Hood, insomma.
Poi, succede qualcosa. Nel meccanismo oliato e apparentemente funzionante del M5S, che scorre veloce, una ruota dentata rivela un difetto: manca di un dente. Un deputato del M5S, intervistato, tira fuori la storia dei microchip sottopelle.
Attimi di panico: ci si riprende in fretta. Magari è stato uno svarione, chi lo sa. Era emozionato, era la prima volta in TV, ha detto una delle prime robe da indignato che gli son venute in mente.
Poi salta fuori il signoraggio. Creck! Un’altra ruota senza un dente!
Qualcuno tira fuori le scie chimiche. CRECK! Una ruota senza DUE denti, e col foro di incastro non rotondo, bensì a forma di pera.
Per farla breve, e parlare fuor di metafora, iniziano a sentirsene di tutti i colori. Boiate micidiali, una più grossa dell’altra, le tipiche puttanate che circolano su internet e facebook senza ritegno e controllo alcuno: il M5S, adesso, inizia ad essere visto per quello che è. Il partito dei complottisti, quelli con il cappellino di carta stagnola sennò gli alieni (o gli americani, a seconda della scuola di pensiero) ti leggono i pensieri.
Il M5S inizia a perdere consenso. C’è chi sbraita “è per colpa della macchina del fango!”, “è per colpa della disinformazione!”, “stanno facendo di tutti per affondarci!!!”, ma nessuno sbraita la verità: “siamo una manica di idioti, diamo voce ai peggio scoppiati come complottisti, vegani, animalisti d’assalto, e quant’altro! Ed in più non abbiamo nessuna competenza, e quella poca che abbiamo viene dai video su YouTube!!!!”.
Perché è quest’ultima, la verità che mi ha fatto definitivamente salire il ribrezzo: non hanno nessuna competenza, perché non se la sono voluta formare.
La figura di merda più abissale è quella mostrata nel video linkato all’inizio: un deputato del M5S viene corretto, durante una seduta, dal Presidente del Consiglio, su un istituto del diritto costituzionale che chiunque sieda in Parlamento dovrebbe sapere a m-e-m-o-r-i-a.
Non critico la mancanza di esperienza: l’esperienza la si fa con l’attività sul campo, e tutti sapevamo che avrebbero commesso cappelle dovute all’inesperienza (non riuscire a raggiungere accordi interni, non riuscire a mettere insieme una coalizione, etc.).
Sapevamo anche che, essendo gente comune, forse non avrebbero avuto le competenze necessarie (anche se, su questo punto, c’è da dire che forse, FORSE, un controllino sui curriculum si sarebbe potuto fare; e magari qualcosa di più, vista l’abitudine del nostro amato popolo di sparare boiate micidiali, specialmente nei curriculum).
Ma una cosa non ci aspettavamo: che, una volta nominati deputati, i nostri eroi, invece si mettere la testa sui libri e prepararsi allo scontro, avrebbero elaborato un pensiero del tipo “vabbè, ormai quello che so so, adesso andiamo là, e poi vediamo quando arriviamo”.
Questa mentalità è uno dei tratti tipici della “cialtroneria all’italiana”: mi accorgo che sono incompetente, ma non cerco nemmeno di sopperire alle mie mancanze, vedrò cosa succederà quando arriverò là.
COSA SUCCEDERA’, PEZZO DI SOMARO???? SUCCEDERA’ CHE FARAI UNA FIGURA DI MERDA A LIVELLO NAZIONALE, E LA TUA FIGURA DI MERDA SI SPALMERA’ SUI TUOI COLLEGHI DEL M5S!
Chi deve fare l’esame per diventare avvocato di spacca la testa sui quattro codici; chi deve diventare medico, se la spacca sui tomi di medicina; chi prova a dare un qualsiasi concorso pubblico, se vuole avere qualche speranza minima di riuscita, si deve spaccare la testa su TUTTI i testi di legge oggetto di concorso.
Mi sembrava cosa ovvia che, nel momento in cui questi signori avrebbero ricevuto la comunicazione della nomina a deputato, si sarebbero murati in casa, da lì al giorno dell’insediamento, per imparare a memoria ALMENO il diritto costituzionale, che regola il funzionamento degli organi di governo. Poi, ovviamente, qualche figuretta di merda si sarebbe fatta, ma almeno la preparazione di base c’era. Almeno quella, cazzo.
Ed invece no.
Vado in parlamento? “CI VEDIAMO IN PARLAMENTOH, SARA’ UN PIACEREHHH!!!!1111!!1!!”. Tutto qua. Questa è stata la preparazione.
Fanculo il diritto costituzionale, fanculo il diritto civile, penale, amministrativo, insomma le basi di chi vuole lavorare per lo Stato. “NOI SIAMO IL CAMBIAMENTOH!!!1!!111!”
Purtroppo, però, non è stato un piacere. E non lo è stato in primis per voi, che avete collezionato una bella figura di merda, mostrando non solo incompetenza, ma pure cialtroneria: la cialtroneria di chi non sa ma crede di sapere, e soprattutto di chi crede di sapere già abbastanza da non doversi “umiliare” ad aggiornarsi.
È la cialtroneria di chi crede alla prima balla che sente, è la cialtroneria di chi crede che un video su YouTube, pubblicato da non si sa chi con non si sa quali qualifiche, sia più attendibile dell’opinione di un vero esperto in materia che ha dedicato anni della sua vita a ricerche in quel campo.
È la cialtroneria di chi non è che non ha cervello, ma si rifiuta di usarlo: perché tutte queste cose, dal credere alle fregnacce su internet, al non studiarsi diritto costituzionale prima di andare in parlamento, sarebbero evitabili semplicemente utilizzando il minimo politico di logica.
C’è un video su YouTube? E chi mi garantisce che sia attendibile, non so nemmeno chi sia e a che titolo parli, questo “Hidd3nS3krets”!
Devo andare in Parlamento? Sarà meglio che mi studi diritto costituzionale, almeno so come funziona la baracca!
Evidentemente, non è così.
Complimenti, comunque, al M5S: dopo la Biowashball, le scie chimiche, i chip sottopelle e il signoraggio bancario, alla demenza abbiamo aggiunto la cialtroneria.
Applausi.
[Articolo arrivato via mail e ripubblicato da me. Non mi prendo alcun merito]
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
8 Gennaio 2017
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11 Ottobre 2016
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