Dopo tutti questi giorni di pestaggio a distanza e di campagna negli swing states, i sondaggi sembrano dire che Clinton sia riuscita a fermare il momentum di Trump nelle presidenziali americane. Va tenuto conto che pare che gli elettori ispanici si stiano presentando alle urne in modo più massiccio del previsto, e questo potrebbe essere un problema per Trump. Qui il NYT spiega come chiuderanno progressivamente i seggi.
The first polls have closed. The next set close at 7. Here's when the rest follow, and when we'll know who won. https://t.co/F2AFRWMgqI pic.twitter.com/EXCFlIS59H
— NYT Politics (@nytpolitics) November 8, 2016
Per vincere un candidato deve raggiungere 270 grandi elettori (la metà più uno dei 538 che compongono il gruppo), e ogni stato ne assegna un po’; qui si può vedere come si colorano gli stati. Alcuni voti sono garantiti ai candidati; il Texas, per esempio, vota sempre Repubblicano e la California sempre Democratico. Altri, quelli dei cosiddetti “swing states” sono quelli che pesano davvero, perché stabiliscono chi vince e chi perde alle elezioni: Ohio e Florida sono gli esempi più classici di questi stati in bilico. Per approfondire si può guardare qui; in ogni caso, la Clinton ha molte probabilità di vincere secondo diverse testate, ma se il turnover degli afroamericani si rivelasse basso e quello dei lavoratori bianchi si rivelasse alto la situazione potrebbe cambiare rapidamente. Si vota inoltre per la Camera (rinnovata completamente ogni due anni) e per il Senato (rinnovato per un terzo ogni due anni), per eleggere 12 governatori su 50, 8 stati votano per legalizzare la marijuana e 4 per innalzare il salario minimo. Va tenuto comunque in considerazione che l’election day è soltanto la vistosa fine di un percorso di votazione che dura da più tempo; un mucchio di persone ha già votato da almeno due settimane (per inciso, quando la Clinton era più in vantaggio perché non era stata riaperta l’indagine, poi richiusa, sulle sue mail)
00:00 – Chiusi i seggi in Kentucky e in metà Indiana.
00:30 – Si sono chiusi altri seggi in Indiana. Non si tratta di uno swing state, però, quindi è abbastanza prevedibile che a vincere qui sarà Trump.
01:00 – Chiusura definitiva dei seggi in Kentucky e Indiana, oltre a quelle in Vermont, Virginia, Kentucky, South Carolina e Georgia. Nessuna sorpresa per ora (Kentucky e Indiana a Trump, Vermont a Clinton, come previsto), ma la Georgia e il Virginia vanno tenuti d’occhio perché sono stati dove l’esito si può ancora scrivere (e infatti la CNN ci informa che è “too close to call)
BREAKING: Trump will win KY and IN; Clinton will win VT, CNN projects https://t.co/jOauYyVeuX #CNNElection pic.twitter.com/BV9NN6rfnR
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
01:11 – causa problemi tecnici, il North Carolina estende il voto in otto diverse zone per lassi di tempo compresi fra i 20 e i 90 minuti
01:15 – Rubio, uno degli avversari di Trump alle primarie, è stato rieletto senatore in Florida
Rubio has won reelection in FL-SEN.
— Jeff B/DDHQ (@EsotericCD) November 9, 2016
01:27 – Cominciano a uscire risultati in Virginia e Florida. Nulla di decisivo, sono troppo vicini per poter trarre conclusioni; ad ora la Clinton è in vantaggio di un paio di punti.
01:29 – Nort Carolina e Ohio too early to call, Trump vince “di un largo margine” in West Virginia secondo la CNN. Ricordiamo che Iowa, Ohio Florida e North Carolina sono fondamentali per Trump. I seggi in Nort Carolina e Ohio sono ora chiusi.
01:36 – Rieletto il senatore repubblicano in Ohio
01:42 – Trump in vantaggio di un paio di punti in Florida. Brutta notizia per Hillary Clinton; i primi risultati che arrivano sono quelli delle grandi città, tradizionalmente democratiche. Se nemmeno in queste condizioni il Partito Democratico riesce a vincere, la situazione si fa brutta.
01:55 – Dietrofront deciso della Florida che si colora di nuovo di blu. La corsa è serrata.
02:00 – 292 voti in palio per la chiusura delle votazioni in 17 stati. Nessuna grossa sorpresa; ognuno si è preso quelli che si aspettava di ricevere. Trump per ora sta vincendo di dieci punti in Virginia, ma i voti delle città, tendenzialmente democratiche, arriveranno alla fine. Ora come ora, comunque, Hillary è in vantaggio per la corsa alla presidenza. New Hampshire e Pennsylvania sono i più interessanti; nel primo la situazione è equilibrata, ma nel secondo i democratici sono in vantaggio.
More polls are closing at 8:00 p.m. ET. Get the latest results here https://t.co/yzr69NrOky pic.twitter.com/dCWyXv1tFZ
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Questi i risultati:
BREAKING: Clinton will win DE, DC, IL, MD, MA, NJ, RI; Trump will win OK, MS and TN, CNN projects https://t.co/yzr69NrOky #CNNElection pic.twitter.com/orSAxGP5Cz
— CNN Politics (@CNNPolitics) November 9, 2016
Alle 2:08 Jill Stein, del Partito Verde, ha preso 396 voti in South Carolina e 1 in Alabama. Il rappresentante che avevo ai tempi del liceo aveva preso più voti di quanti ne abbia presi lei in due stati.
2:16 – 48.5% per entrambi i candidati in Florida, lo scarto è di mille voti.
2:48 – In Florida a scrutinio praticamente completo pare aver vinto Trump; l’Ohio è più indirizzato verso la Clinton che, sorprendentemente, sta vincendo anche in Texas
2:53 – La Clinton pare in vantaggio nella Pennsylvania mente Trump rimonta in Ohio
3:00 – Exit poll: NYC vede la Clinton avanti, Kansas, Nebraska, Wyoming, North&South Dakota a Trump. Parziale di voti di 97-84
3:12 – Trump vince in Texas, tutto nella norma per ora
3:23 – Altri exit poll con vari stati del Sud che portano Trump avanti nella conta dei delegati.
3:57 – Clinton a 122 delegati contro i 147 di Trump, che per Fox avrebbe perso la Virginia
4:23 – Trump vince anche l’Ohio secondo l’NBC
4:54 – Certificata la vittoria di Trump in Florida
5:00 – California, Hawaii a Clinton, Idaho a Trump come previsto
5:36 – Wisconsin a Trump e proteste anti-Trump davanti alla Casa Bianca
6:30 – Clinton vince in Nevada e nel frattempo è ufficiale la maggioranza repubblicana alla Camera
7:10 – Trump ha vinto la Pennsylvania ed è il nuovo Presidente de iure degli Stati Uniti.
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