Questo non è il solito articolo contro Trump. Di articoli contro Trump ce ne sono stati ormai a centinaia in una ventina di lingue diverse almeno, e dicono tutti grossomodo le stesse cose: razzista, sessista, spacciatore di bufale, incompetente. Tralasciamo per un momento il fatto che gli avvenimenti recenti (SPOILER: la sua elezione, appunto) hanno dimostrato che questo martellamento continuo della stampa non funziona; sorprendente, visto che Grillo e Berlusconi l’avevano già reso ampiamente evidente a loro tempo. Tralasciando questo, stabilire se queste accuse siano vere e o no è un incarico che non ho nessuna intenzione di assumermi: non serve e, come ho già avuto già modo di scrivere, Trump starà sul seggio per quattro anni, a prescindere da chi piange e quanto piange; pestare i piedi per terrà non cambierà questo fatto. Posto che tocca mettersi il cuore in pace di fronte a questa situazione, occorre dire un paio di paroline a chi gioisce del tycoon alla Casa Bianca.
La voglio dire perché l’adorazione per questo personaggio, che “suona la sveglia ai buonisti”, sta diventando eccessiva. Il Populista di Salvini ne fa un modello di comportamento da imitare, Farage lo incontra e ne tesse le lodi, Le Pen lo guarda con simpatia e si congratula per l’elezione. Si tratta anche di personaggi che guardano con più o meno favore a Putin e alla Russia, e con scarso o nessun favore all’Unione Europea. Vedono sostanzialmente all’UE come una manica di strozzini e vedono questi due politici come gli unici possibili salvatori esterni.
Ecco, io questa cosa non l’ho capita. Non ho capito, e vorrei me lo spiegassero, come mai pensano che Putin e Trump vogliano il bene, per fare un esempio, dell’Italia. C’è un particolare motivo per cui Trump e Putin sono entrambi avversi all’UE e la vedono come sabbia negli occhi?
Questa è la domanda che bisogna sempre farsi nel momento in cui un politico fa una dichiarazione; a chi porta vantaggio quella dichiarazione. Bisogna porsi la domanda e darsi la risposta, soprattutto perché, nella politica in generale e in geopolitica in particolare, nessuno fa niente per niente. E se Trump e Putin vedono di cattivo occhio un’unione di stati europei il dubbio viene.
Io vedo un’UE che può effettivamente imporsi nel mondo, e vedo che stanno provando dall’esterno a fare carne da porco. Vedo che da una parte vogliono smantellare la NATO, vedo dall’altra che stanno mangiandosi pezzi di Europa e vedo la Polonia molto preoccupata. Vedo anche che dalla Russia arrivano fondi per Le Pen, Salvini, Alba Dorata e i fascisti del Donbass, e i populisti dell’AfD stringono accordi sempre più stretti con Putin. Sostanzialmente ci sono due potenze estere note per badare poco ai fatti di casa propria, ci stanno entrando in casa e noi siamo contenti. Siamo sicuri che riempirli di lodi sia l’approccio migliore che possiamo avere nei loro confronti?
Io ve lo dico: se Putin punta a distruggere l’UE, non lo fa per ridarvi la sovranità monetaria. Se Trump punta a distruggere l’UE, non lo fa per togliervi i clandestini da sotto casa. A loro non importa nulla perché pensano agli interessi delle proprie nazioni. Trattare con gli stati singoli non è come trattare con 28, e Obama l’ha scoperto quando i rappresentanti europei hanno sbattuto il pugno sul tavolo e hanno detto che il TTIP così com’era non lo accettavano. Sappiate che se l’UE si disintegrerà, quella fra USA e Italia non sarà una trattativa; loro ci detteranno le condizioni e noi ci adegueremo, e poi li ringrazieremo a mani giunte per la loro magnanimità. Non ci sarà un TTIP da poter rifiutare, ma qualcosa di molto più severo da accettare a testa china. Gli americani, e i russi, saranno molto meno morbidi di Draghi e Merkel, che pure agnellini non sono.
L’UE va cambiata, ci sono dei problemi e non stanno venendo affrontati nel modo giusto. Non c’è comunicazione, il Parlamento Europeo è il solo organo elettivo ed è sentito come distante nella migliore delle ipotesi, inutile nella più realistica, l’emergenza migranti sta venendo gestita male con incredibili ritardi grazie a interessi di bottega dei governanti che pensano alla prossima elezione e non alla prossima generazione, solo per citare un paio di cose. La sicurezza europea è un termine di cui parliamo poco e male, e la “generazione Erasmus”, pur bellissima, non ha nessun impatto sulla vita delle nazioni singole e dell’Unione in generale.
Vanno fatti dei cambiamenti, è fuor di dubbio, ma la riforma deve avvenire da dentro, e Trump e Putin non vogliono riformarci; vogliono mangiarci. Pensateci, quando idolatrate questi uomini, perché ora ci lamentiamo che la sinistra ha perso il contatto con i bisogni del popolo, e magari è pure vero, ma quando arriverà la loro destra a noi non resteranno neanche le mutande del bambin Gesù nel presepio.
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