Premessa: Lo sappiamo che Interstellar non è un documentario, ma da buoni rompipalle c’è parso il caso di analizzare i difetti scientifici di questo film, del quale senza dubbio consigliamo la visione (anche un paio di volte) per gustarsi al meglio le favolose scelte registiche e le qualità indubbie del prodotto.
Annunciato come uno dei film di fantascienza più rivoluzionari degli ultimi anni, Interstellar nelle ultime settimane è riuscito a sbancare il botteghino.
Tante erano le aspettative per questo film, soprattutto perché erano stati preannunciati grandiosi effetti speciali e un alto livello di realismo nel descrivere i fenomeni fisici presenti. Buchi neri, tunnel spaziali, dilatazioni temporali dovute alla gravità… Insomma, c’era una ottima possibilità di fare bella figura con gli spettatori che ignorano la relatività generale, facendogli credere di aver capito i meccanismi di base di una teoria fisica tanto complessa.
L’idea di fondo era buona, soprattutto perché si basava sul fatto che il rapporto tra le persone che conoscono questa teoria e tutte le altre è almeno 1 contro 10000.
Ma quell’uno che rompe, ovviamente, se lo dovevano aspettare. Innanzitutto vediamo le (poche) parti convincenti del film:
Passiamo ora agli errori: sono davvero tanti, e ho quindi deciso di raccontarvi solo i più eclatanti.
Un sistema solare con un buco nero al centro non è un buon candidato per ospitare la vita: è molto difficile che possa avere orbite stabili, a meno di non avere tempi di rotazione nell’ordine della giornata. Attira un sacco di roba verso di sé. Ha un anello di rifiuti spaziali che si estende in aree enormi. Se queste sono le premesse, tanto vale rimanere a mangiare la sabbia sulla Terra.
Tre pianeti abitabili nello stesso sistema solare è qualcosa di impensabile. La fascia della vita attorno ad una stella è molto sottile, ed è la distanza che permette all’acqua di rimanere liquida. Figuriamoci se invece di una stella c’è un enorme buco nero: come possono essere abitabili dei pianeti che non ricevono luce solare?
Il primo pianeta, a ridosso del buco nero, non può assolutamente essere considerato adatto per fondare un insediamento umano: prima di tutto è proprio impossibile che si formi un’orbita stabile, poiché per non precipitare nel buco nero dovrebbe avere una velocità di rivoluzione estrema. Le maree enormi che si vedono del film non hanno senso di esistere: innanzitutto la vicinanza ad un buco nero spazzerebbe via atmosfera e acqua in pochissimo tempo, non prima però che quelle stesse maree abbiano fermato la rotazione del pianeta (come succederà alla Terra, anche se in tempi molto più lunghi). Un altro punto focale è la distorsione temporale dovuta alla gravità: per avere effetti significativi di rallentamento del tempo bisognerebbe andare a velocità ultrarelativistiche (v≈c), o porsi a pochissimo spazio dall’orizzonte degli eventi: Il rapporto 1h/7 anni è troppo irreale. L’ultima osservazione sul primo pianeta rigurda il ritorno dei nostri eroi sull’astronave madre: per sollevarsi dalla superficie del pianeta e di conseguenza allontanarsi dal campo gravitazionale la navicella avrebbe dovuto avere enormi serbatoi e sistemi di propulsione, eppure riesce a sfuggire dal pianeta con il solo ausilio dei razzi integrati: un tipico cliché da film di fantascienza.
Indipendentemente dal fatto se sia credibile o meno che un buco nero a migliaia di anni luce dalla Terra contenga uno spazio quinquidimensionale della camera di una ragazzina terrestre (il sogno di ogni pedofilo), il nostro Cooper non può entrare in un buco nero come se si stesse buttando in una vasca delle palline. L’enorme attrazione gravitazionale degli ultimi istanti sarebbe così forte da spappolarlo a livello molecolare, diventando così una brodaglia ancora prima di attraversare l’orizzonte degli eventi.
Alla fine del film vediamo che le stazioni spaziali in cui si sono trasferiti i terrestri orbitano attorno a Saturno.
Scelta totalmente idiota: servirebbe una enorma quantità di energia per spostarsi in un’orbita così lontana, a che scopo poi? Oltre a ricevere meno energia solare, tutti i materiali di cui potrebbero aver bisogno sono sui pianeti rocciosi, quindi non oltre Marte.
Mi dispiace, ma devo rivelarvi una cosa spiacevole: la forza dell’Amore non esiste, e direi che ogni altra parola spesa a riguardo sarebbe uno spreco di bit.
Di errori ce ne sarebbero tanti altri, ma questi mi sono sembrati quelli più concettuali. Altri sono errori grossolani, ma secondari:
Riassunto finale per chi si è perso per strada nelle spiegazioni: la trattazione degli argomenti scientifici è adatta ad un pubblico che non ha conoscenze di base minime sulla relatività. Certo, può dare alcuni spunti, ma se credete di sapere qualcosa di significativo in più sulle teorie di Einstein e Hawking dopo la visione del film, beh sono contento del vostro ottimismo.
Voto finale:
Trama 5
Effetti speciali 9
Trattazione scientifica 5
30 Maggio 2017
4 Maggio 2017
6 Aprile 2017
11 Marzo 2017
2 Marzo 2017
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