E così anche la Sicilia si sottopone alle democratiche elezioni. Due le novità: pare che la Sicilia sia Italia e non Algeria del Nord come tutti avevamo sempre creduto e il PD ha vinto (ma in coalizione con l’UDC, perché vincere troppo non sono abituati e rischiano l’embolia). Impressioni a caldo; il Crocetta sembra uno con le palle e con la voglia di tagliare in maniera sostanziale sprechi e infiltrazioni mafiose. Nonostante non sia mai stato e mai lo sarò un tipo di sinistra, ne riconosco il merito (per ora). L’altra grande novità è che un voto su 5 è andato a Grillo (e sodali). Molto si è scritto su queste colonne di Grillo e dei suoi seguaci, il cui exploit somiglia molto, in termini di modalità e situazione sociale, a quella di Berlusconi nel 1994 (ricordate Berlusconi nel 1993 che diceva di non voler fondare un suo movimento politico, poi diventato partito? Ecco).   Quando c’era Silvio bastava essere contro di lui per passare per fine analista politico. E’ come andare a cena con Umberto Bossi in canottiera che canta il va pensiero ruttando e passare per conoscitore del galateo, più o meno. Ora la situazione è molto più variabile, bisogna avere due neuroni capaci di collidere tra di loro e molti degli italiani non li hanno. Sono tutti convinti che l’unica informazione vera sia su internet, ma su internet può scrivere anche l’ultimo degli imbecilli, tra cui me. Il popolo bove non cita la fonte, è convinto che scrivendo uno status su Facebook possa tutelare la propria privacy (e magari al supermercato digita il codice bancomat ad alta voce), si mette le dita nel naso ai semafori e nella sua stolidità è convinto che la sua mediocrità sia dovuta al demerito di qualcun altro e non a (scarsi) meriti suoi. La base dei bovini si sta inesorabilmente spostando verso Grillo (è una questione meramente numerica, se hai molti seguaci ci saranno molti bovi, visto che il gregge è sempre numericamente superiore al pastore). Qualche maligno potrebbe dire che quelli del movimento 5 stelle abbiano messo in giro la voce che sulle schede elettorali bisognava fare la propria firma spiegando così il motivo di tante X, ma mi pare un’iperbole esagerata, lo sappiamo tutti che i siciliani non hanno il pollice opponibile [DISCLAIMER: prima di incazzarvi, sappiate che questa è satira. Potrete rinvenirne il significato sul vocabol-oh wait, nevermind. Incazzatevi]. Tornando seri, sappiate che nonostante io sia sempre stato molto critico su Grillo e la sua base, tutto sommato sono contento. Sono anche un elettore di Grillo a dirla tutta, in quanto deciso persecutore del cosiddetto cinismo istituzionale. I partiti, come sancito dalla Costituzione, sono uno strumento che i cittadini devono usare per imprimere una direzione politica al Paese. Io ovviamente i grillini al governo non ce li voglio, li considero politicamente incapaci e immaturi. Ma un incapace e immaturo che faccia cagare addosso l’establishment è un ottimo incapace. Se lo spauracchio di Grillo darà la forza ai partiti restanti di rigare dritto, la X a Grillo è una X ben spesa. L’0rmai vexata questio è che non esiste il candidato/partito/movimento politico perfetto, in quanto essi sono espressioni dei loro elettori. E fino a quando ci sarà il suffragio universale dovremo tenerci candidati imperfetti perché siano votati da elettori imperfetti. Solo una presa di coscienza generale (ovvero fornai che fanno i fornai e non pseudo-economisti signoraggisti et similia), un buon bagno di umiltà e di buonsenso potranno portarci ad una maturità come Stato e Comunità, similmente alle grandi democrazie nord-europee (guardacaso le più rigorose sui bilanci e le più generose sul welfare state). Ma siamo lontani, drammaticamente lontani.