Il fan “duro e puro” è diventato oramai bestia rara, visto che ormai bastano oramai 30 minuti su Youtube per scoprire centinaia di gruppi di ogni genere e con ogni tipo di influenza. Bestia rara, ma non estinta: si annida tra le prime file dei concerti, nelle oramai decadenti fonoteche, in forum e blog dalle dubbie scelte cromatiche.
Incomincia il secondo viaggio in un mondo fatto di poster, mancanza di senso logico e saccenteria.
Muse
Unitile girarci attorno: i Muse hanno una fanbase paragonabile, in fatto di composizione, solo agli One Direction e alle Superchicche. Per quanto non sia disdicevole per un adulto guardare le Superchicche, parliamo di un cartone indirizzato ad un pubblico di bambine/ragazzine: le stesse ragazzine che compiuto il quattordicesimo anno di età graticolano i maroni ai padri per farsi accompagnare ai concerti dei Radiohead Muse. Per la fan media, bello=buono. Rimangono indifferenti a riff di ottima fattura e orchestrazioni (eccessivamente) pompose, per sciogliersi davanti alla faccia di “Bellamore”.
Megadeth
Recenti studi hanno studiato la composizione chimica del fan medio di vari gruppi thrash metal, arrivando a risultati sconcertanti.
Se l’estimatore degli Slayer risulta essere formato al 96% di alcol, quello dei Megadeth lo è in massima parte di odio.
Tale barbuto essere odia tutto e tutti, I Metallica (per storici motivi), gli Slayer perchè non sono tecnici, gli Antharax perchè poco seri, i bassisti senza plettro, i batteristi senza doppia cassa, i chitarristi che non facciano di cognome Mustaine. Irascibili come il loro idolo, abbandonano il loro antro solo per litigare in pubblica piazza.
Vasco Rossi
Rossi non ha fan, ha Ultras.
Animali ultraquarantenni, nel migliore dei casi camionisti o scaricatori di porto, si sentono rappresentati dai deliri di onnipotenza di un cocainomane.
Non a caso il Vasco riceve spesso l’epiteto di “nazionale“, il cantautore rappresenta una generazione (o di parte di essa) dimostratasi fallimentare, che si diletta cantando angelicamente in coro
VADO AL MASSIMO
VADO A GONFIE VELE
A GONFIE VELE
VOGLIO PROPRIO VEDERE
E VOGLIO PROPRIO VEDERE
COME VA A FINIRE (probabilmente in overdose)
Se mai siete andati, o andrete, in un qualsiasi teatro italiano per ascoltare musica dei passati secoli, guardandovi intorno focalizzate i comportamenti degli anziani intorno a voi. Sbuffano, si addormentano, tossiscono, parlottano, vagano in cerca di cantieri stradali.
Per buona parte degli anziani (intesi come categoria antropologica), andare a teatro è moda, un modo per spendere il proprio tempo e sentirsi intellettualmente superiori, in opposizione alla marmaglia giovanile. Sfortunatamente per loro, molti esponenti di tale gioventù dorata hanno escogitato modi meno costosi per sentirsi superiori. (tipo le luci della centrale elettrica).
Aphex Twin
Ennesimo esempio di fan saccenti, che, avendo letto da Wikipedia notizie sull’Intelligent Dance Music, si sentono eletti portatori della sacra fiamma e della verità assoluta in fatto di musica elettronica, capaci di affibbiare generi e giudicare senza pudore lavori non del maestro.
Michael Jackson
Mettiamo avanti le mani: MJ, che se ne dica, è una pietra miliare nel pop, nel bene e nel male: dal RnB di classe con I Jackson 5 agli spunti rock degli anni ottanta.
Anni 80, appunto, dai quali provengono le sue, ormai quarantenni, fan, corrispettivo femminile degli Ultras di Vasco Rossi.
Tristi, sole per quanto spesso sposate, abbandonate oramai persino da Micheal, si dedicano come vestali affinchè non venga dimenticato; tranne il venerdì sera, serata dedicata al liscio.
Le Luci della centrale elettrica
Attenti ai gatti con l’AIDS, ai passanti che gettano i cervelli dal cavalcavia sui nostri pomeriggi troppo lunghi, troppo azzurri.
Uno dei rari casi nei quali la musica non riflette per niente il “tipo umano dell’ascoltatore”.
Se la musica del piccolo Vasco Brondi si dimostra terribilmente supponente e intellettualoide, il fan medio è solo una persona terribilmente confusa.
Lo ascolta per caso su Youtube, scarica un paio di singoli, non capisce una sega dei testi, ma immagina raccontino di cose importanti, e si sente di riflesso valorizzato.
Discorso a parte per il fan assiduo.
compra tutti i Cd, va a tutte le serate che capitano nella sua regione, non capisce una sega dei testi, ma immagina raccontino di cose importanti, e si sente di riflesso valorizzato.
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