Facebook rappresenta, per i quarantenni, non solo la possibilità di rimanere in contatto con amici e parenti distanti, ma anche un reale pericolo per i meno esperti. Per questo motivo è necessario spiegare all’utenza più avanti con l’età come utilizzare il mezzo, per garantire un approccio iniziale sicuro e al netto da virus, meme troll e quant’altro.
Leggi sempre il link
Come detto precedentemente, Facebook è colmo di pericoli e trappole, spesso provenienti da link esterni: possono essere bufale col doppio scopo di monetizzare su l’utente ignaro incuriosito dal titolo e farlo passare per idiota nel momento della condivisione, oppure nel peggiore dei casi virus e abbonamenti automatici.
La soluzione è non aprire mai nulla di incerto, leggendo sempre con attenzione l’indirizzo per evitare di incappare in siti “satirici” che puntano sulla lettura sbrigativa per ottenere qualche click.
MAI condividere qualcosa riguardante l’immigrazione
Questo vale principalmente per chi è totalmente avverso a questo fenomeno, per un semplice motivo: la quasi totalità delle notizie che girano su Facebook riguardanti l’immigrazione, le politiche migratorie, la gestione dell’accoglienza e chi più ne ha più ne metta, sono false. Se ne vedete, saltatele, perché molta gente cerca di strumentalizzare i temi delicati come questo per guadagnarci in visibilità e, come già detto, per far fare la figura dei creduloni.
Ignora ogni immagine con scritte e foto di politici
Come si può riuscire a spiegare un ddl complesso, che tocca più aspetti della vita del cittadino, in un’immagine su Facebook? Non si può. Per questo ogni immagine con virgolettati o spiegazioni di manovre politiche non è affidabile, vanno ignorate e nel caso ci si ritrovi a leggerne uno verificarne la veridicità su Google non è un’opzione evitabile.
Massima attenzione a chi ti apre la chat
Se una persona che non hai mai conosciuto inizia a scriverti, non fidarti; se poi è una ragazza troppo figa, che scrive come se fosse appena scesa da un barcone e con l’inspiegabile voglia di vedere i genitali va bloccata istantaneamente, perché con queste premesse la figura del tonto è certa.
Non farti taggare da cani e porci
Molti over 40 e alcuni promotori (incapaci) di eventi hanno l’abitudine di taggare massivamente in immagini, video e alle volte anche virus.
Per evitare di ritrovarsi involontariamente associati a cose di cui non si ha interesse, è indispensabile sistemare le impostazioni affinché i tag debbano essere approvati dal taggato prima di essere visibili.
Non scrivere nulla che non diresti di persona a tua madre
Banale dire che dare della troia una donna nei commenti è di pessimo gusto, come anche proporre rapporti sessuali in chat lo è.
I meme, nella vita reale, non fanno ridere
Banale anche spiegare che un’immagine, raccontata come un barzelletta, non fa ridere.
Rileggete sempre quello che scrivete
Se non si è pratici con la grammatica c’è ben poco da fare, ma è richiesto una minima decenza nell’utilizzo della punteggiatura: perché scrivere una frase composta da valanghe di puntini di sospensione? Per rendere l’idea di un concetto profondo e tenebroso al tempo stesso?
Scrivere così non fa sembrare nessuno l’Adam Kadmon dei post, come l’intensità della frase non è direttamente proporzionale al numero di punti esclamativi.
Il resto si impara con l’esperienza, ma sicuramente questo è un buon punto d’inizio.
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