Ci sono tre motivi per cui il ritorno del Winner Taco, gelato confezionato della Algida lanciato nel mercato italiano nel 1998 e delittuosamente scomparso dai banchi freezer nel 2001, deve rallegrarci.
Il primo è già stato spiegato dalla masnada di articoli scritti in fretta e furia dopo la conferma della notizia (tra i quali consiglio quello del nostro Gianluigi Bombatomica): si tratta del primo vero caso in Italia di un successo da parte dei cosiddetti prosumer, cioè gli utenti che negli ultimi anni hanno reso il Winner Taco a tutti gli effetti un meme, sulla fanpage Algida o altre. Del resto, la campagna pro Winner Taco “dal basso” è stata un assist imperdibile per la multinazionale del gelato, che con un paio di immagini su facebook ha fatto parlare di sé più che con una campagna pubblicitaria.
Il secondo è che, in effetti, il Winner Taco era veramente buono (e speriamo che la nuova versione renda giustizia). Un mix vincente di gelato dal gusto panna, cialda croccante, granella cioccolatosa e, soprattutto, tanto buon caramello. Il caramello, come dovreste ben sapere, rende appetitosa anche la merda, figuriamoci una merenda già di per sé buona ed economica. Mettici in mezzo anche l’originale, per un gelato, modalità di fruizione, a mò di taco, appunto, con una mano che regge la cialda indirizzando la granella prima e la panna poi nelle fauci del goloso di turno; insomma, il Winner Taco era una merenda dai campioni, uno snack da intenditori, una delizia per grandi e piccini.
Il terzo motivo è forse quello meno evidente ma più significativa. Gli anni di gloria del Winner Taco furono dal 1998 al 2000. Esatto, circa quindici anni fa. Insomma, l’Algida fa tornare il Winner Taco quando è all’apice della gaussiana della nostalgia. I protagonisti del commovente video-tributo che suggella la vittoria dei tachisti sembrano avere dai 25 ai 30, guarda caso io ne ho 27. Guarda caso, nel 1998 avevo 12 anni. Guarda caso, le estati in cui è stato in commercio il Taco magari non sono state le più memorabili della mia vita, ma sono quelle che ricordo con più nostalgia.
Ai tempi io ed altri miei coetanei fancazzisti e brufolodotati avevamo la tessere per la piscina del cral universitario e, in quanto abitanti della provincia padana senza casa al mare, passavamo praticamente tutti i pomeriggi lì. Proprio nel 1998 il bar della piscina fu rinnovato, e il fornitore dei gelati passò da Motta ad Algida. Dai 12 ai 14 anni si è ancora bambini nell’anima ma si crede di avere già la libertà degli adulti, quindi lo spasso di quei tempi è direttamente proporzionale al fastidio causato agli altri bagnanti con la reiterazione di parolacce, l’uso improprio della piscina dei bambini con conseguente espulsione dal piano vasca da parte dei bagnini, l’occupazione abusiva del campo di beach volley tra tornei di calcetto e tedesca quando andava bene e di lancio del pomodoro marcio quando i campi adiacenti alla piscina offrivano i loro preziosi frutti.
Dopo pranzo, appena finito Dragon Ball, inforcavamo le bici e ci trovavamo al nostro tavolo, che nessuno occupava mai, noi ritenevamo per timore nei nostri confronti ma in realtà perché era il più sfigato. Tra una partita a Magic e una briscola, tra una discussione su chi fosse più figo tra Goku e Vegeta e una partita a Metal Slug 2, si arrivava in un momento alle 4 e mezza, l’ora del gelato appunto. C’era chi prendeva il cornetto e chi preferiva il liuk, ma il più gettonato era sempre lui, il Winner Taco. Ce lo gustavamo guardandoci intorno con la stessa aria da boss dei sedicenni in centro con la ceres e la sigaretta, sparavamo qualche altra puttanata poi andavamo a schiacciare al canestro per bambini del centro estivo o a disperdere qualche pallone sugli alberi del parcheggio. L’estate era il nostro momento di gloria, e il Winner Taco il trofeo che lo suggellava.
Poi gli anni passarono, qualcuno sparì, qualcuno rimase, iniziarono ad arrivare le prime ragazze nel nostro gruppo, cambiando giocoforza la nostra routine e gli argomenti dei nostri discorsi, e così la scomparsa del Winner Taco dal banco frigo passò quasi inosservata, come se appunto appartenesse a un passato che ci volevamo già lasciare indietro, occupati da nuove scoperte. Penso che tanti altri della mia generazione abbiano preso strade simili alla nostra, e proprio per questo, appena a qualcuno è venuto in mente di scrivere su internet “ma quand’era buono il Winner Taco”, noi ci siamo detti “Cazzo, ma come abbiamo fatto a dimenticarcelo?”. Ora che, col senno di poi, i giochi da bamboccini che ci siamo lasciati alle spalle per occupazioni più “da grandi” erano una figata, ma, soprattutto, sono cose che non abbiamo più la possibilità di fare, pena l’arresto o la reclusione in un centro di igiene mentale
. E quindi, con l’imminente ritorno del Winner Taco, la nostra generazione spera che i primi morsi del leggendario gelato ci possano riportare indietro a quell’epoca oggettivamente sfigata ma per noi gloriosa (hint hint: nel caso ve lo foste perso, ho dedicato agli anni ’90 un ebook, pensate voi.). Sarà veramente così? Boh, ma è bello illudersi. E quindi, gloria gloria gloria all’Algida e al Winner Taco.
30 Maggio 2017
16 Aprile 2017
16 Aprile 2017
6 Aprile 2017
3 Aprile 2017
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.