Buongiorno avventurieri!
Eccoci tornati al consueto appuntamento con la rubrica RPG Rimasti Puri Giocando.
Giusto l’altro giorno mi sono trovato a parlare con alcuni master di vari gdr (no, non mi sto disintossicando e non era nessun gruppo di giocatori anonimi) per discutere delle varie tematiche e casistiche che hanno affrontato nel corso delle loro campagne.
Siamo così caduti in un argomento che definire gorgo nero è un eufemismo: i vari tipi di giocatori che si sono trovati di fronte.
Non parliamo di essere più o meno bravi a fare quel determinato ruolo, bensì dell’inclinazione di alcuni “soggetti” a portare sgomento, scompiglio e fastidio all’interno dei gruppi.
Siamo partiti da una domanda stupida: “quale tipo di giocatore non ti vorresti mai trovare accanto?” e la tremenda sorpresa è arrivata quando ognuno di noi ne aveva avuti per le mani almeno cinque o sei tipologie. Si va dal classico PowerPlayer, alla ragazza del master, per terminare nel tremendo homo regolamentus.
Ma andiamo ad analizzarli nel dettaglio.
Il PowerPlayer: questo archetipo di giocatore conosce al 100% tutte le combinazioni più letali di regolamento per essere immortale, invincibile e spuntarla in ogni situazione sfruttando ogni singola gabola o permesso in caso eccezionale di tutti i ventimila manuali e riviste autorizzate. Adotta almeno tre travestimenti diversi intercambiabili, quattro o cinque incantesimi contingenti situazionali, ha una spada per tipologia di mostro e si bulla di poter far fuori chiunque della sua compagnia di avventurieri senza subire un graffio mentre si beve un caffè e si gratta il culo col suo terzo braccio. Non di rado è capace di impugnare due armi per mano e un arco tenendolo tra bocca e alluce del piede, e se nessuno gli crede può allestire una dimostrazione pratica ribaltando metà della plancia di gioco. Ciò che generalmente segue dopo è il suono di uno scroscio di dadi sul tavolo, che copre il crollo delle palle del master e degli altri giocatori.
Il muto: questo oscuro personaggio (generalmente mago o chierico) parla al massimo due volte per sessione, siede in silenzio al tavolo osservando con aria di superiorità tutti gli altri e usa le sue capacità solo in casi eccezionalmente rari. Questo stato di passività-attiva suscita timore reverenziale misto irritazione nel gruppo, del quale soventemente è il leader. Si occupa di preparare piani di distruzione dell’universo in gran segreto, o almeno è quello che tutti pensano visto che non dice mai niente. Di solito ha un background nobiliare e una spocchia da guinness dei primati.
Il bardo stereotipato: tale fastidiosa figura è nella catena di utilità sociale poco sotto al carillon: suona, canta e fa le lucine. La differenza è che il carillon puoi spegnerlo quando ti pare, non ti mette nei guai ogni cinque minuti, non straccia le palle al gruppo per fermarsi a fare uno spettacolo ogni città, non ci prova spudoratamente con qualsiasi femmina nel raggio di 20km e soprattutto non vuole una parte del tesoro.
Il giocatore d’azzardo: generalmente di classe ladro, coglie ogni momento utile per andare a sputtanare soldi non suoi a dadi o a scommesse, il più delle volte facendosi truffare. Non importa se vi state equipaggiando duro per andare a scassare di botte un drago rosso o se siete in missione segreta in una sala di ricevimenti, lui avrà già sotto braccio la cassa comune del gruppo e dopo essere sparito per una mezz’ora buona vi ritroverete con una decina di lettere di debito.
Il solitario: ogni tanto vi chiederete “dov’è tizio?” bene, è sempre quello il problema. E’ sempre fuori dall’azione principale, di solito a fare qualcosa di cui nessuno trova utilità come seguire quella determinata persona senza motivo, esplorare zone del dungeon mentre tutti dormono, intascarsi quell’artefatto maledetto indisturbato, somministrare gas nervino ai castori, cose così. Ogni volta che egli si allontana, un oscuro presagio risale come un brivido di morte lungo la schiena di tutti (spesso anche del master, che deve inventarsi cose a caso all’ultimo secondo)
La ragazza del master: tu hai un mantello ai tiri salvezza +1? Il suo è +2. Trovi una spada +2? La sua è +5 delegata intelligente. I mostri ti stanno massacrando? Lei ci sta facendo amicizia, e adesso ne ha uno che la seguirà per sempre. Hai osato dar contro a una delle sue decisioni? Cade un fulmine dal cielo, sei MORTO!
L’invidioso: questo strano figuro è sempre convinto che venga dato tutto a tutti tranne che a lui. E’ un classico che sia perennemente a lamentarsi del fatto che lui sia vestito di stracci e che il master non gli faccia trovare oggetti o armi per lui, e se qualcuno per sbaglio fa un colpo critico con un uncinetto+1 e uccide il suo bersaglio, allora le altre classi sono troppo forti rispetto alla sua e quindi non è giusto. Segue suicidio.
L’indeciso: di solito una volta generato un personaggio, è quello. Al massimo si può modificare qualcosa in corso d’opera, ma sono casi eccezionali. Per questo soggetto invece no. Una variazione di classe al mese, un cambio di talenti ogni due settimane, e durante il gioco il mantra costante di “si questa classe non è male, ma non mi convince, mi sa che cambio”. Il ministero dell’ambiente ha già pronta la denuncia per gli alberi abbattuti per fare le schede.
Il mangofilo: Il suo personaggio ha sempre una spada enorme e un passato oscuro ripreso da qualche protagonista di anime o manga, oltre a capelli improponibili e a un nome orientaleggiante. Ha spesso dei deliri in cui assume pose statiche da battaglia di cartoni animati giapponesi di nicchia e nei tempi morti legge i fumetti.
Il centralinista: colui che durante le sessioni di gioco passa il 99% del tempo a messaggiare con la gente, o a spulciare facebook. Almeno due o tre volte scompare per rispondere a qualche telefonata, spesso assentandosi per intere mezz’ore o finchè qualche anima pia non gli strappa il telefono di mano insultando la sua ragazza via etere.
Il ritardatario cronico: “cinque minuti e arrivo” e magari è ancora sotto la doccia. “Ho bucato una gomma ma tranquilli ce la faccio” oppure “c’è traffico” o “sono rimasto senza benzina”, fino a scuse più pittoresche tipo “dovevo troNbare”. Tale elemento non avverte MAI quando non può arrivare in orario, cosa che impedisce al master di cominciare senza di lui prima della telefonata di rito per sapere se è vivo o se lo hanno rapito gli alieni.
L’impersonificato: chi non distingue l’IN-game dall’OFF-game, con un probabile disturbo di personalità. Uno sgarbo al suo elfo ranger si tramuterà in una gomma tagliata nella vita vera, una coalizione per truffarlo lo farà reagire con pianti o scatti di rabbia, fino a ribaltare il tavolo e ad andarsene urlando ingiurie verso madri e antenati fino al sesto grado.
Il dispensatore di consigli: “perchè non ti prendi quest’abilità? E’ più forte, specialmente se la combini con questo e questo” è una delle frasi tipo del dispensatore di consigli, spesso non richiesti. Ogni tuo passo incerto è un portone che si spalanca per la sua lingua piena di cose che dovresti fare ma che non hai fatto, e che se non le fai sei uno che non sa accettare i consigli perchè bla bla bla il punteggio così migliora invece di come sei tu bla bla bla così usando questo incantesimo in successione a quello di bla bla bla FATTI I CAZZI TUOI PORCO[visualizza altro]
L’homo Regolamentus: il terrore di tutti i master, nessuno escluso. A differenza del PowerPlayer egli non usa il regolamento a pro suo, semplicemente non manca occasione di puntualizzare come tu stia facendo un uso non impeccabile di quell’abilità o quell’incantesimo, che tu sia master o giocatore, e anche se lo stai facendo bene lui andrà comunque a riguardare tutte le virgole fermando il gioco perchè NON SI SA MAI. Interviene spesso prima del master a dare le risposte perchè “qui c’è scritto così” prevaricando la regola zero di ogni gioco, ovvero “IL MASTER HA SEMPRE RAGIONE”
E voi, quali fenomeni da baraccone avete tra le vostre fila di giocatori?
Un saluto dal vostro Jorial, e il vostro tiro salvezza sia sempre un successo!
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