Equitalia, mostro mitologico del calibro di Cerbero ed Idra. Pochi sanno come funziona, cosa faccia o perché esista. Molti la odiano, tutti la temono. Proviamo a capire in pochi passi perché esiste, come funziona e in che modo interfacciarvisi.
1. Cos’è Equitalia?
È una società per azioni totalmente pubblica. Si occupa di riscossione, quindi non è titolare di alcun credito. Viene semplicemente incaricata, elemento questo che sarà fondamentale nei successivi punti.
2. Cosa fa Equitalia?
Non effettua alcun controllo circa l’esistenza di crediti, o meglio la pendenza di debiti. Si limita ad inviare “cartelle” ai singoli debitori. Ogni cartella è un foglio che riassume le tipologie dei debiti contratti e i singoli creditori. Dal giorno di ricezione della cartella il debitore ha 60 giorni per opporsi. Le lettere possono avere tono minaccioso e tempi ristretti. Tuttavia, prima di dare inizio alla tutela esecutiva, che implica i tanto temuti pignoramenti, decorrono 6 mesi.
3. Com’è nato questo mostro?
La sua creazione è abbastanza recente, ha circa dieci anni. Nonostante ciò, non è il prodotto di governi particolarmente malvagi: prima della sua venuta i singoli enti affidavano la riscossione a banche o ad altri istituti privati.
4. Come lavora Equitalia?
MALE. Le singole cartelle vengono prodotte, il più delle volte, in base al criterio della casualità, oppure vengono spedite con ritardi estremi. Questo non è un vero e proprio male per il cittadino-debitore poiché è proprio sulla base di queste modalità che si fondano le contestazioni.
5. Contestazioni? Si può evitare il pagamento!
La contestazione non è sempre possibile. Innanzi tutto questa deve essere fondata, lo scopo finale è quello di far annullare il debito. Possono essere contestati i più svariati errori ma i più comuni riguardano i crediti non dovuti o già pagati, quelli prescritti e gli errori di notifica. I primi sono abbastanza scontati, gli ultimi abbastanza difficili da capire, quindi concentriamoci sulla prescrizione (che è anche l’eventualità più diffusa).
6. Quando un credito è prescritto?
La prescrizione non è altro che una modalità di estinzione di un diritto basata sul decorso del tempo. Il tipo diritto in oggetto è il diritto “di credito”, il tempo necessario affinché la prescrizione operi varia a seconda della natura del credito. I più diffusi nelle cartelle di Equitalia sono:
Per calcolarle è necessario contare la data dell’ultima notifica (non devono avvenire altre comunicazioni da parte di Equitalia o degli enti se no la prescrizione si azzera). Quest’ultima viene indicata sul singolo credito della cartella
7. Ma allora ci stanno truffando!
No. I crediti richiesti sono esistenti. Che siano imposte, multe o contributi erano soldi spettanti a qualcuno cui non sono arrivati. Il fatto che Equitalia li richieda ugualmente (nel caso della prescrizione o della decadenza) non è illegale. Nel diritto italiano infatti grava sul debitore l’incombenza di far notare l’avvenuta prescrizione. Pertanto il pagamento di un credito prescritto non comporta la restituzione, non è da biasimare il loro tentativo!
8. Bene, un credito è prescritto, come procedere?
Le vie da percorrere non sono infinite: sono solo tre, alcune facili altre meno:
La più articolata. È necessario individuare il giudice competente del singolo credito (Commissione tributaria, Giudice ordinario ecc.). Deve avvenire entro 60 giorni dalla ricezione della cartella.
Ci si rivolge direttamente ai singoli enti titolari del credito. Questi verificheranno la sua esistenza e se non è dovuto lo annullano. ATTENZIONE: vige il silenzio rigetto. Una mancata risposta dell’ente equivale ad un rifiuto.
Last but non least, questa è la procedura più rapida, semplice e comoda, introdotta dalla legge sulle “Cartelle pazze”. È possibile rivolgersi direttamente ad Equitalia inviando per mail o per raccomandata l’apposito modulo compilato. Equitalia si occuperà di informare gli Enti che avranno 220 giorni per rispondere. ATTENZIONE: vige il silenzio assenso. Contrariamente al punto precedente, una mancata risposta, equivale all’annullamento del debito.
9. Se nulla di tutto ciò funziona…
…è sempre possibile sollevare un’eccezione di prescrizione, ma arrivati a questo punto avrete già contattato un legale.
10. Pagate
Se il credito esiste ed è dovuto fare finta di nulla non farà che gonfiare l’ammontare degli interessi, sanzioni e spese legali. Senza contare il 9% trattenuto da Equitalia! Ricordiamo ancora una volta che i soldi che ci vengono richiesti sono DOVUTI, per qualche ragione, ad un Ente. Gli errori possono capitare e dobbiamo tutelarci, i “furbetti” è giusto che paghino.
Nato in provincia di Vicenza nel 1990. Laureato in Consulenza del lavoro e laureto in giurisprudenza all'università di Padova, praticante avvocato. Scrivo per IMDI dal 2013.
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9 Agosto 2016
Nato in provincia di Vicenza nel 1990. Laureato in Consulenza del lavoro e laureto in giurisprudenza all'università di Padova, praticante avvocato. Scrivo per IMDI dal 2013.
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