È successo: le elezioni si sono concluse come sappiamo, e ora rimane solo una cosa da fare. La calma e la flemma di una certa area politica americana ci ricordano, infatti, che esiste una sola soluzione, un solo modo per affrontare con dignità e intelligenza la sconfitta: prepararsi per l’inverno nucleare. Ecco allora cinque consigli di lettura a tema apocalisse, in attesa che il God-Emperor of Mankind prenda possesso della Casa Bianca.

1. La guerra dei mondi (The War of the Worlds) – H. G. Wells

-in poche parole: la terra è invasa dagli alieni. La prima invasione aliena che questo pianeta abbia mai subito, da un certo punto di vista.

L’influenza de La guerra dei mondi è stata innegabile e immensa. Al suo cuore, il romanzo è una critica feroce all’imperialismo europeo ottocentesco. Il trattamento che i marziani riservano agli umani, nettamente inferiori tecnologicamente, non è molto diverso, nelle parole dello stesso autore, da quello che era successo fra umani di etnie diverse. Alternativamente, una lettura dell’opera mette in evidenza la teoria del darwinismo sociale. Nella lotta per la sopravvivenza, è normale che i deboli siano sottomessi e schiacciati dai forti, e così è per la minaccia venuta dallo spazio. Così come, dalle similitudini presenti con il trattamento delle mucche nei mattatoi, si è trovata una chiave di analisi vegetariana al romanzo. La prosa è chiara e asciutta, priva di grandi fronzoli, appropriata per un romanzo che fa dell’originalità assoluta della trama il suo punto di forza.

“Mediante il tributo di milioni di morti, l’uomo ha conquistato il suo diritto di vita sulla terra, ed essa è sua contro chiunque venga per conquistarla.”

2. La strada (The Road) – Cormac McCarthy

-in poche parole: la fuga di un piccolo nucleo familiare. Padre, madre e figlio si trovano a viaggiare verso sud, scappando da una non meglio precisata catastrofe.

Un romanzo che fa della sua stilizzazione e della sua prosa il punto di forza.

“He lay listening to the water drip in the woods. Bedrock, this. The cold and the silence. The ashes of the late world carried on the bleak and temporal winds to and fro in the void. Carried forth and scattered and carried forth again. Everything uncoupled from its shoring. Unsupported in the ashen air. Sustained by a breath, trembling and brief. If only my heart were stone.”

L’apocalisse nucleare, l’EMP che ha disabilitato tutte le connessioni; il mondo è nello stato perfetto per lo stile biblico, pomposo di McCarthy. La famiglia, e il suo dramma psicologico, diventa solo un pretesto per descrivere la strada, il viaggio.

“He walked out into the road and stood. The silence. The salitter drying from the earth. The mudstained shapes of floating cities burned to the waterline. At a crossroads a ground set with dolmen stones where the spoken bones of oracles lay moldering. No sound but the wind. What will you say? A living man spoke these lines? He sharpened a quill with his small penknife to scribe these things in sloe or lampblack? At some reckonable and entabled moment? He is coming to steal my eyes. To seal my mouth with dirt.”

Continua e indistinguibile, parte integrante della natura dopo la catastrofe, la strada è diventata qualcosa di più di un semplice luogo fisico. È diventata un concetto, uno stile di vita. Così come lo sono diventati gli uomini che ancora la abitano:

“In those first years the roads were peopled with refugees shrouded up in their clothing. Wearing masks and goggles, sitting in their rags by the side of the road like ruined aviators. Their barrows heaped with shoddy. Towing wagons or carts. Their eyes bright in their skulls. Creedless shells of men tottering down the causeways like migrants in a feverland. The frailty of everything revealed at last. Old and troubling issues resolved into nothingness and night. The last instance of a thing takes the class with it. Turns out the light and is gone. Look around you. Ever is a long time. But the boy knew what he knew. That ever is no time at all.”

La famiglia si trascina, perdendo i suoi membri e la speranza, mentre solo il figlio continua a credere, ancora e sempre, in un possibile futuro.

3. Quando soffia il vento (When the Wild Wind Blows) – Raymond Briggs

-in poche parole: marito e moglie aspettano la fine, nascosti in un bunker antiatomico durante l’apocalisse.

Una graphic novel molto interessante, interamente incentrata sulla psicologia dei personaggi. Non si ha modo di sapere praticamente nulla, infatti, sull’apocalisse che avviene nel mondo esterno. Tutto quello che viene mostrato, e raccontato, è unicamente la psicologia dei suoi due protagonisti, e il senso di paranoia vivissimo che emerge e che porterà a un finale inaspettato. È da segnalare anche la canzone degli Iron Maiden, dedicata all’opera, che riprende e sviluppa la storia, pur modificandola leggermente.

4. Le guide del tramonto (Childhood’s End) – Arthur C. Clarke

-in poche parole: l’invasione (pacifica) di una razza aliena e lo sviluppo nel metafisico.

Il romanzo di Clarke è interessante per più di un motivo. Innanzitutto c’è il tema dell’invasione pacifica, che anche solo per il suo nome sa di ossimoro, ma che viene svolto brillantemente. Gli Overlord alieni prendono il controllo indiretto delle politiche estere umane, e garantiscono un periodo di grande opulenza a scapito della creatività umana. Al termine di un cinquantennio in cui non si manifestano mai fisicamente, arrivano a rivelarsi. Simili nella figura all’immaginario cristiano tradizionale dei demoni, il loro arrivo lascia perplessa e sconvolta la popolazione. Ma il loro scopo continuerà a rimanere sconosciuto per molto tempo, e si rivelerà completamente nel piano del metafisico. L’invasione, infatti, non si concreta in un’apocalisse, ma porterà l’umanità a uscire dal suo stato di Fanciullezza.

5. Il libro delle Rivelazioni – La Bibbia (anche noto come il libro dell’Apocalisse)

-in poche parole: … c’è l’Apocalisse.

È praticamente impossibile aggiungere qualcosa che non sia già stato detto della Bibbia, per cui ecco alcune citazioni dalla King James edition, forse la traduzione più bella e poetica del Libro sacro:

[20] Notwithstanding I have a few things against thee, because thou sufferest that woman Jezebel, which calleth herself a prophetess, to teach and to seduce my servants to commit fornication, and to eat things sacrificed unto idols. [21] And I gave her space to repent of her fornication; and she repented not. [22] Behold, I will cast her into a bed, and them that commit adultery with her into great tribulation, except they repent of their deeds. [23] And I will kill her children with death; and all the churches shall know that I am he which searcheth the reins and hearts: and I will give unto every one of you according to your works.

Revelation 2 KJV

[3] And I will give power unto my two witnesses, and they shall prophesy a thousand two hundred and threescore days, clothed in sackcloth. [4] These are the two olive trees, and the two candlesticks standing before the God of the earth. [5] And if any man will hurt them, fire proceedeth out of their mouth, and devoureth their enemies: and if any man will hurt them, he must in this manner be killed. [6] These have power to shut heaven, that it rain not in the days of their prophecy: and have power over waters to turn them to blood, and to smite the earth with all plagues, as often as they will. [7] And when they shall have finished their testimony, the beast that ascendeth out of the bottomless pit shall make war against them, and shall overcome them, and kill them. [8] And their dead bodies shall lie in the street of the great city, which spiritually is called Sodom and Egypt, where also our Lord was crucified.

Revelation 11 KJV

[11] He that is unjust, let him be unjust still: and he which is filthy, let him be filthy still: and he that is righteous, let him be righteous still: and he that is holy, let him be holy still. [12] And, behold, I come quickly; and my reward is with me, to give every man according as his work shall be. [13] I am Alpha and Omega, the beginning and the end, the first and the last.

Revelation 23 KJV