Ieri la Francia e la satira hanno vissuto una pagina nera della loro Storia. Per chi non lo sapesse, tre maiali estremisti musulmani, forse affiliati ad Al Qaeda, forse all’ISIS, sono entrati armati nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo e hanno aperto fuoco lasciandosi indietro 12 morti e 20 feriti (dei quali 4 gravi).
Non si tratta di un attentato generico contro una nazione o un governo: si tratta di un attentato mirato a eliminare dei giornalisti. È ben diverso, perché son sicuro, visto che ho già incontrato commenti simili, che qualche testa di cazzo (non ho nomi migliori per individui del genere) dirà: “Potevano evitare, visti gli altri attacchi che hanno subito in passato, di fare satira sui musulmani.”. Prima di tornare a insultare chi la pensa in questo modo metterò giù le mie carte e vi spiegherò perché un discorso del genere è fondamentalmente un discorso di merda. Il nostro Andrea Casalboni vi fornisce la sua riflessione su queste tematiche nel suo articolo sulla vicenda.
Le mie argomentazioni sono sostanzialmente tre:
1. In questo modo si fa il gioco dei terroristi, d’altronde il loro obiettivo è anche ricevere consensi più o meno velati e, appunto, creare terrore e paura tra la gente. Questa tesi era sostenuta anche da Charbonnier, direttore del giornale, che in un’intervista rilasciata a Sky Italia nel 2012 affermò che cedere alla paura equivale a darla vinta ai terroristi, e che per questo non avrebbe mai nemmeno dichiarato di aver paura.
2. La libertà è libertà e non è opinabile se la si vuole chiamare così. Qualunque passo indietro un giornale (o un individuo) faccia nei confronti della libertà (l’autocensura, per dirne uno) lo riporta in una zona che niente ha a che fare con essa. E se vogliamo vivere in un Paese che mira alla libertà dobbiamo difendere anche la libertà degli altri e dobbiamo essere coesi nel farlo (aldilà delle proprie idee). Perché oggi è stato colpito un giornale satirico (non è certo la prima volta nella storia della satira), ma domani potrebbe essere un semplice quotidiano di provincia e dopodomani un individuo sconosciuto che ha fatto una battuta di troppo al bar.
3. Ricorda sempre che se tu puoi fare a meno di qualcosa non è detto che anche gli altri ne siano in grado. Io non ho, per esempio, il bisogno di credere in Dio, ma difendo il bisogno degli altri di crederci (aldilà delle battute e degli insulti) e pretendo che lo stesso trattamento venga applicato nei miei confronto, che si tratti del concetto di religione o del concetto di libertà nulla cambia. Sono i presupposti minimi per una società civile.
E smettiamola anche con la strumentalizzazione di Charlie Hebdo. Era un giornale di ispirazione comunista e anarchica, probabilmente se c’è qualcuno che odiavano più dei jihadisti erano proprio gli xenofobi che imperversano sui social network ora. Per non parlare di tutte quelle teste di cazzo che li hanno insultati e attaccati per decenni, ma che ora gridano “Je suis Charlie Hebdo” ai quattro venti.
Tuttavia, noi che nel nostro piccolo ci siamo sempre schierati dalla parte della libertà di espressione specialmente su internet, che abbiamo sempre criticato tutto e tutti senza discriminazioni, e che non ci riteniamo certamente offesi dalle pubblicazioni anticristiane di Charlie Hebdo, ci sentiamo in dovere (e anche in diritto) di prenderne le difese, e di condannare aspramente quanto accaduto.
Questo attentato, infatti, non può e non deve essere condonato, alleggerito, edulcorato o giustificato in nessun modo. Non c’è spazio per il politically correct, non ha senso il solito “eh ma hanno iniziato gli americani”, dato che sono stati attaccati dei civili Francesi non associati in alcun modo ad istituzioni governative o internazionali. È un fatto gravissimo ed indegno, ed è solo la punta dell’iceberg. Come avrete infatti già sentito dai telegiornali, Charlie Hebdo era sotto stretta sorveglianza per le minacce e gli attentati subiti in passato. Il più recente nel 2012, quando la vecchia sede è stata distrutta a colpi di molotov.
Inoltre, nonostante la goffaggine degli attentatori che hanno prima sbagliato edificio, e poi perso scarpe e documenti in giro, ci sono tutti gli elementi per pensare che l’azione sia stata pianificata con cura: si può notare dai video amatoriali come i delinquenti si muovessero con un minimo di tattica e disponessero di armi automatiche, pur sparando a colpo signolo, dimostrando grande freddezza. Data l’estrema facilità con cui si sono dileguati nel territorio, si è subito pensato che potessero essere Francesi tornati da qualche zona di guerra, e così è stato dimostrato oggi in seguito all’identificazione degli integralisti: uno di loro aveva già scontato una pena detentiva per aver cercato di arruolare Francesi come combattenti per la causa “Islamica”, in seguito alla quale si era recato in Siria, e non per una gita di piacere.
Dobbiamo quindi tristemente constatare che la macchina del terrore si è mossa con energia e precisione per attaccare dei vignettisti disarmati nella sede di un giornale, giornalisti totalmente super partes che facevano satira in maniera indiscriminata.
Tra le vittime, anche un poliziotto, musulmano di origini Arabe, probabilmente ritenuto una sorta di “traditore”.
Inevitabilmente questo riaprirà il consueto dibattito sull’Islam moderato e l’Islam degli estremisti. In televisione nei prossimi giorni vedremo molti moderati rilasciare dichiarazioni come “prendiamo le distanze, non abbiamo niente a che fare, queste persone fanno male anche a noi” e molti oppositori approfittare della vicenda per tornare a criticare aspramente i musulmani e gli immigrati in generale.
C’è da dire che non si considera, giustamente, il Cristianesimo solo per la caccia alle streghe e l’Inquisizione. È giusto riservare lo stesso trattamento all’Islam se si vuole rimanere nei confini dell’onestà intellettuale.
Tuttavia, per quanto siano nobili e positive le prese di posizione dei moderati, i terroristi agiscono, purtroppo, sulla base dell’ideologia Islamica. Ricorderete come a scuola vi insegnarono che i Nazisti sfruttarono l’ideologia di Nietzsche, manipolandola per i loro scopi. Conoscerete sicuramente qualche comunista (dai dico sul serio non ridete!) che avrà spiegato come i veri comunisti abbiano preso le distanze dalla tirannia di Stalin, anche lui colpevole di aver plasmato l’ideologia comunista originaria per piegarla ai prorpi scopi, lasciando stare i Fascisti che ancora godono per le bonifiche delle paludi.
Fatta questa premessa, ed aggiungendo per completezza che quelle sopracitate non sono religioni ma ideologie politiche, voglio pormi e porvi questo interrogativo: in luce dei fatti storici, possiamo ammettere senza malizia che, come altre ideologie, anche l’Islam si presti facilmente ad essere usato per il proliferare di pazzi invasati? Dobbiamo credere che continuerà ad essere il centro di gravi crimini negli anni a venire? Certamente le tecnologie di comunicazione moderne favoriscono la diffusione dell’indottrinamento.
O possiamo invece confidare in una futura estinzione della componente integralista in favore di un Islam moderato o secolarizzato, non più associato al terrore come può essere il cristianesimo al giorno d’oggi?
“SEI UN INTOLLERANTE RAZZISTA L’ISLAM È RELIGIONE DI PACE!”
Tralasciando il fatto che questa frase viene sempre pronunciata a metà, no, non è questo il messaggio. Non vorrei che adesso, grazie ad anni di berciate ignoranti da parte di questo o quel politico, la mia riflessione venisse etichettata come razzista, offensiva ed ignorante. Anzi, personalmente credo ci sia andata bene che i cristiani fossero dei pazzi nel 1200 quando la tecnologia bellica e mediatica non poteva fare da turbo alla diffusione del credo che avevano stravolto.
La mia intenzione è semplicemente quella di lanciare uno spunto di riflessione e dibattito su una questione più attuale che mai, e se vorrete la mia completa opinione sarò felice di darvela in un editoriale successivo.
Per concludere, esprimiamo nuovamente tutta la possibile solidarietà ai giornalisti uccisi, ed allo stesso tempo giriamo totalmente le spalle a chi, in nome di fantomatici Dei, si arroga il diritto di distruggere vigliaccamente la vita di 12 persone innocenti e delle loro famiglie.
Scritto a quattro mani da Adrian e Sat
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