Il 2016 sembra proprio essere un anno maledetto per i musicisti: nella notte del 16 luglio è morto Alan Vega, all’età di 78 anni. A darne il triste annuncio è Henry Rollins, ex frontman dei Black Flag, sul proprio sito, con un comunicato ufficiale della famiglia del compianto cantante.
La carriera musicale di Vega comincia nella frenetica New York degli anni ’70, mentre il primo album uscirà solo nel dicembre del 1977: il punk sta muovendo i primi passi e i Talking Heads hanno appena pubblicato il loro disco d’esordio quando esce Suicide, opera prima dell’omonimo duo formato da Martin Rev e dallo stesso Vega.
La formula presentata dalla band è un qualcosa di completamente nuovo: la voce sussurrata e tremolante di Vega, simile a quella di Lou Reed, è capace di tramutarsi in un urlo selvaggio e disperato, infrangendosi contro il muro sonoro di tastiere e drum machine di Rev. Il ritmo ossessivo e alienante si lega magistralmente agli inquietanti testi di ambientazione urbana, capaci quasi di gelare il sangue nelle vene dell’ascoltatore per la drammaticità con cui vengono interpretati; l’unica eccezione è Cheree, una romantica dichiarazione d’amore che riesce a spezzare la tensione creata dagli altri brani.
Fra tutte le sette tracce del disco spicca in particolare la funerea Frankie Teardrop, la storia di un operaio ventenne che, in preda alla disperazione, spara alla propria moglie e al figlio neonato per poi suicidarsi: dieci minuti di incubo metropolitano che prende vita grazie alle violente grida di terrore di Vega. Questo brano rappresenta il fallimento di una società marcia e malata, indifferente di fronte a chi si trova in difficoltà ed è incapace di reagire. Nonostante una lunghissima carriera da solista e altri quattro album in compagnia di Rev, Vega non riuscirà mai a raggiungere nuovamente l’apice toccato con questo disco.
I Suicide hanno il grande merito di anticipare di qualche anno alcune delle principali tendenze musicali future: dai New Order ai Nine Inch Nails, dai Pet Shop Boys ai Massive Attack, sono tantissimi i gruppi che citano i Suicide fra le loro influenze. Addirittura Springsteen deve qualcosa a Vega e Rev: il brano State Trooper del 1982 prende chiaramente spunto dalla già citata Frankie Teardrop, mentre nel più recente disco High Hopes è contenuta una cover di Dream Baby Dream.
Con Alan Vega se ne va un pezzo di storia della musica: un artista che, nonostante non si sia mai preso le luci della ribalta, è riuscito a portare sulla scena musicale qualcosa di veramente innovativo e che, di certo, non verrà dimenticato.
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