Buongiorno a tutti.
Oggi tratterò di un argomento penso comune a molti di voi (giovani persone che vivete con i genitori), un male, un dolore atroce, qualcosa peggio di un virus o dell’assistente office, peggio di Nicholas Cage sotto l’unghia dell’alluce.
Piccola premessa.
In qualsiasi classe scolastica specializzata in informatica, il professore dirà queste parole, più che altro per sentirsi figo e intelligente davanti alla massa di alunni che ha davanti:
“I computer sono terribilmente veloci e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti e intelligenti. L’unione dei due comporta bla bla bla.” [Enorme citazione presa da non ricordo chi]
Ora, probabilmente il professore non ha mai avuto una madre che usava il computer.
Lo so che in ognuno di voi, a fare l’abbinamento madre-computer il cuore inizia a stringersi in un principio di infarto, perchè capita anche a me.
Ovviamente. Nessuno è salvo da questa maledizione. C’è quel momento, cioè quei momenti, dove il tempo prende le ferie, che vostra madre dirà
“Mi fai questa roba qua al computer?”
Siete su facebook, state salvando il mondo, state giocando? Ahaha, ingenui, non esiste “Dammi un attimo”.
C’è una spiegazione scientifica in tutto ciò? Penso di sì, e dovrebbe collimare con “Perchè quando ero alla tua età non ce l’avevo mica il computer coso lì.”
In realtà è una mera scusa per cagare il cazzo al figlio/a.
State pensando “Ma figa, esiste google” ma niente, riuscite a controllarvi. Si può ancora rimanere calmi.
È quando si innesca un ciclo infinito di quel tipo di domande ogni giorno che ti si spaccano le palle.
Persino i muri dopo 5 giorni conoscono quello che si dovrebbe fare.
Ma ancora non è il peggio.
Bestemmie. Si prende un dizionario e un calendario e tutti i santi, TUTTI, li passi e li abbini alla prima parola dispregiativa che leggi.
Questo ovviamente nella vostra mente.
Se lo faceste davvero, Mosconi tornerebbe dal mondo dei morti senza nemmeno le sfere del drago, solo per abbracciarvi e sussurrarvi “i know that feel bro, portanna la madonna.”
Cristo. Fossero programmi complicati, capirei, ma solitamente le domande sono in serie, come è capitato a me, di questo genere :
{Inizio della frase in minuscolo = frase mia, inizio in Maiuscolo = frase di mia madre}
-Come si invia la posta elettronica?
-clicka su invia.
-Come faccio che qua non si connette?
-accendi il modem.
-Posso salvare un file di word in jpg. [ NB: jpg pronunciato Giei Pi Gi. ]
-non puoi.
-Perchè non posso?
-perchè word è un programma di scrittura.
-Come faccio allora a fare un jpg?
-usa paint.
-Come faccio a usare paint?
Si, è capitato.
La gola ha implorato pietà al cervello.
Il cervello era già partito.
“MA CRISTO DI DIO MAMMA PAINT È UN PROGRAMMA FATTO APPOSTA PER BAMBINI! SE NON SAI USARE PAINT PUOI PRENDERE IL TUO FOTTUTO COMPUTER DI MERDA E SPEGNERLO, TANTO NON PUOI UTILIZZARLO!”
Silenzio. Dal vicino si sente “Bravo!”
Cinque minuti dopo essersi cimentata nell’impresa mi fa :
“Ma non mi piace, non è che hai qualcosa di meglio?”
Ho osservato l’icona di Gimp muoversi da sola e iniziare a pregarmi “Ti prego no, non farlo, ti scongiuro”
Ho ricambiato il pensiero. “Dai tanto non può andare peggio di così”
“Scrivi GIMP su google”
“Come si scrive GIMP?”
“Gi i emme pi, Gimp”
“Ma con la j?”
“No mamma, gimp, gi i emme p, Gnu (all’italiana) Image Manipulator Program”
“Data analisi?”
“Eh?”
“Data analisi?”
Vado a controllare.
“… ma, posso farti una domanda? Ogni tanto mi ascolti quando ti parlo?”
“Certo ti ascolto sempre”
“ALLORA È MEGLIO CHE LASCI PERDERE, PERCHÈ QUESTA È TORTURA PSICOLOGICA NEI MIEI CONFRONTI, OPPURE SEI MONGOPLETTICA TU!”
Su google era digitato jmp.
Cristo.
Già qui, il 90% dei figli preferisce gettare la spugna e sniffarsi 8 metri di coca. Ma io non mi arrendo.
Perchè sono un coglione. Ovviamente.
Perchè subito dopo c’è la morte della pazienza, concentrata in una sola frase :
“Mi insegni a … ?”
Il pene ha le braccia e agguantato un martello se lo tira sulle palle.
Ma voi dite di si, pensando “Se glielo insegni, non te lo chiederà più”.
Il cervello vi sfotte : “Ahahah! Coglione ahahah ci sei cascato di nuovo ahahaha”
“La prima cosa che devi fare è clickare lì sull’icona di Google Chrome” indicandola col dito
“Cos’è un’icona?”
“È un immagine, ora clickala.” sempre col dito puntato sul cerchietto multicolor.
“Questa?”
“No cazzo. Ci vedi? È lì dove c’ho il dito.”
E clicka su documenti.
A quel punto per rimediare afferri il mouse.
E lei si incazza.
“LASCIAMI FARE VOGLIO IMPARARE”
“Allora fai quello che ti dico.”
“Non va bene così?” clickando ripetutamente sui documenti.
“No, cristo. Guarda, se ti dico lì devi clickare lì però. Ora chiudi ‘ste cartelle”
“Come si chiudono?”
“Ma che è, che mi prendi per il culo? Hai un computer da otto anni e mi chiedi come si chiudono delle cartelle?”
“ECCO, PENSI SEMPRE CHE FACCIA LA STRONZA, ORA CHIAMO PAPÀ”
E da lì sette ore di cagamento di cazzo da parte del papà.
E poi qualche ora dopo :
“Mi insegni a fa-” o “Mi fa-”
“No porcaputtanatroiavergine, fottiti.”
È meglio così. Passerà mezz’ora a registrare ciò che avete detto per lo shock. E poi altre sette ore di cagamento di cazzo.
Ma almeno la vostra testa non si sarà fottuta nel cercare di spiegare come si clicka col mouse.
12 Febbraio 2017
4 Novembre 2016
10 Giugno 2013
4 Maggio 2013
5 Gennaio 2013
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.