Nel 2015, l’editore Adelphi ha fatto jackpot. Un libriccino blu di ottanta pagine intitolato “Sette brevi lezioni di fisica”, di cui erano state stampate tremila copie, finisce per venderne mezzo milione in tutto il mondo: è il caso editoriale dell’anno. Si tratta di un libro nato quasi per caso. L’autore, Carlo Rovelli, professore di fisica teorica a Marsiglia, all’inizio voleva scrivere un paio di articoli di scienza per il domenicale del Sole 24 Ore. Solo in seguito gli propongono di aggiungerne altri quattro e di pubblicarli in un unico volume.
Sì, perché di questi tempi la divulgazione scientifica è un terreno fertile per un’industria del libro in crisi d’identità. Un folto numero di autori come Stephen Hawking o, in Italia, Piergiorgio Odifreddi, sfornano periodicamente un nuovo libro di sicuro successo. I titoli sono sempre altisonanti e fantascientifici: “La guerra dei buchi neri”, “La teoria del tutto”, “La matematica degli dei e gli algoritmi degli uomini”. Il libro di Rovelli ha un titolo più umile, ma anche più azzeccato: le sue lezioni sono brevi, e questa parola da sola lascia intendere al potenziale lettore anche facili, comprensibili, leggere.
Lo sono veramente: le sue lezioni nascono e rimangono articoli di giornale, rivolte ad un grande pubblico di profani, e non entrano mai nei tecnicismi scientifici. Una sola equazione compare, e Rovelli quasi se ne scusa: è “un’equazione semplice, che non resisto a ricopiare qui, anche se il mio lettore non potrà certo decifrarla, ma vorrei che almeno ne vedesse la grande semplicità”. I momenti migliori del libro compaiono quando, con un certo lirismo appassionato, Rovelli esalta la semplicità e la simmetria delle grandi teorie fisiche. Con le sue parole, esse ci danno
“uno sguardo verso la realtà, un po’ meno velato di quello della nostra offuscata banalità quotidiana. Una realtà che sembra anch’essa fatta della materia di cui sono fatti i sogni, ma pur tuttavia più reale del nostro annebbiato sogno quotidiano”.
Noi profani purtroppo dobbiamo credergli sulla parola, perché non potremo mai comprendere queste equazioni tanto affascinanti. Ma apprezziamo il tentativo.
Nel marasma della divulgazione scientifica, del resto, è difficile imparare veramente qualcosa. In genere, lo scrittore infila nel libro ogni sorta di tecnicismo e più si prosegue, più le cose diventano ingarbugliate. Appaiono alcune equazioni, cominciamo a non capire più molto bene le varie metafore, e ad un certo punto ci abbandoniamo alla complessità. Rifiutiamo di seguire i ragionamenti, e ci limitiamo a seguire le suggestioni.
Perché allora la letteratura scientifica ha così successo? Perché, in un certo senso, è letteratura d’evasione. Di fronte ad una realtà moderna caotica e indecifrabile, dove l’economia e la società sembrano bestie incontrollabili, è molto meglio rifugiarsi, come ai tempi del Romanticismo, in un immaginario sublime e indefinito. La scienza, infatti, è ormai in grado di descriverci un universo affascinante e spettacolare: buchi neri, stringhe, viaggi nel tempo e universi paralleli. E soprattutto, la garanzia che tutto ciò è reale, che esiste veramente là fuori e che possiamo comprenderlo.
La scienza, insomma, ha imparato a vendersi bene: da un lato c’è l’esaltante retorica delle meraviglie dell’universo, dall’altro la promessa di riuscire a spiegarle al lettore normale. Ben venga la divulgazione scientifica quando è ben fatta e raggiunge il giusto compromesso tra accuratezza e comprensibilità: cosa che non riesce quasi mai. Del resto è inutile anche solo provarci, quando un libro come quello di Rovelli, pulito nello stile ma breve fino all’inconsistenza, diventa un bestseller solo grazie ad un titolo accattivante.
Studente di Matematica per l'Ingegneria, appassionato di libri. Ha trascorso un anno in Alaska.
3 Aprile 2017
31 Marzo 2017
16 Marzo 2017
25 Dicembre 2016
3 Dicembre 2016
Studente di Matematica per l'Ingegneria, appassionato di libri. Ha trascorso un anno in Alaska.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.