Un franchise che con solo tre titoli all’attivo ha incassato quasi un miliardo di euro? Ecco The Conjuring. Non solo, è anche (e soprattutto) un pezzo di storia dell’horror moderno. Attualmente la saga si compone di soli due film della serie principale (L’evocazione – The Conjuring e The Conjuring – Il caso Enfield) e di uno spin-off (Annabelle), ma altre pellicole sono già previste per i prossimi anni. Tralasciando Annabelle, niente più che un horror mediocre, senza infamia e senza lode, andiamo ad analizzare più nel dettaglio i film in questione.
Uscito nel 2013, il film è scritto da Chad e Carey Hayes e diretto da James Wan. Inizialmente vengono presentate due storie, che andranno poi a intrecciarsi: quella della famiglia Perron, appena trasferitasi in una nuova casa nel Rhode Island, e quella dei coniugi Warren, una coppia che si occupa di demoni, possessioni e affini. Non è difficile immaginare come queste due storie potrebbero incontrarsi. La sceneggiatura, effettivamente, non spicca certo per la sua originalità, ma fa semplicemente il suo dovere per intrattenere lo spettatore e costruire una storia sensata e comprensibile. Questo non è assolutamente un male, sia chiaro. La bontà di una pellicola deriva dalla combinazione di tanti elementi, quindi meglio una trama semplice ma ben integrata con il resto piuttosto che una molto più articolata ma che fa naufragare il film al primo errore. La fotografia, il sonoro, l’uso molto limitato della CGI: sono certi dettagli che fanno la differenza.
Il risultato è un’atmosfera – per così dire – realistica, che avvolge lo spettatore nel corso dell’opera. Menzione speciale per la regia di James Wan, regista che negli ultimi anni ha riscosso un certo successo con pellicole come Saw e Insidious. Confrontando proprio Insidious e The Conjuring, è impossibile non notare diverse somiglianze stilistiche, sia come tematiche che come costruzione delle scene. Anche qui Wan se la cava benissimo, creando delle sequenze emozionanti. Le scene che più restano impresse sono quelle di hide and clap. In genere gli horror legati al paranormale (in particolare agli esorcismi) sono fin troppo ridicoli, ma questo – al contrario – si è rivelato davvero una piacevolissima sorpresa. Se cercate un horror moderno e ben fatto, ma con un gusto vagamente vintage, l’avete trovato.
Dopo una piccola divagazione dal genere con Fast & Furious 7, nel 2016 Wan torna a dirigere un horror con questo secondo The Conjuring. Un nuovo caso per Ed e Lorraine Warren, questa volta nella periferia londinese. Un’altra famiglia che si ritrova perseguitata da un’entità soprannaturale. Insomma, le premesse sono identiche, ed effettivamente questo è il classico seguito che viene definito un more of the same. Tuttavia, vista la qualità del primo capitolo, in questo caso va benissimo così. Tornano la cura per i dettagli, le ambientazioni, i toni, le luci, i suoni e i rumori che accompagnano le scene. Torna l’attenta regia di Wan, che non si preoccupa solo di spaventare lo spettatore ma anche di mostrare delle inquadrature e delle sequenze che testimoniano quanto sia effettivamente capace dietro la macchina da presa. In pratica, tutti i discorsi fatti per il film precedente si possono applicare benissimo anche a questo. Dopo tre anni ritornano le stesse atmosfere, così intime e familiari eppure così tetre e inquietanti. I fatti lo dimostrano: gli incassi, allo stesso livello di quelli del primo film, mostrano quanto il pubblico abbia apprezzato, e anche la critica è soddisfatta.
La sperimentazione è sempre la benvenuta, e da un sequel ci si potrebbe aspettare qualcosa di un po’ più particolare, diverso dall’originale. Tuttavia, se la qualità rimane la stessa, allora ben vengano anche i seguiti “riciclati”, che non aggiungono nulla di davvero innovativo, ma che nondimeno intrattengono e affascinano. In definitiva, se cercate qualcosa di diverso, forse non fa per voi, ma se vi è piaciuto The Conjuring, allora apprezzerete senz’altro anche questo secondo capitolo. Già si parla di un terzo film e di uno spin-off, e non si può che aspettarsi il meglio.
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