Per la seconda volta in pochi mesi, le strade italiane sono state messe a ferro e fuoco dai vandali. La volta prima i barbari li abbiamo importati dall’Olanda, questa volta vivaddio non abbiamo avuto bisogno di rivolgerci all’estero e ci siamo limitati al made in Italy, non risultando secondi a nessuno. Motivo di questa manifestazione, com’è ben noto, è l’astio verso l’Expo e verso qualsiasi cosa abbia genericamente l’aria di capitalismo. Penne ben più grandi della mia hanno scritto che cosa sia successo, hanno cercato di esaminare, di capire perché. Io invece ho notato un piccolo particolare. Uno a cui praticamente nessuno ha pensato, e che effettivamente, considerata la gravità di tutto il resto, poteva passare in secondo piano, ma che a me personalmente ha colpito.
Parlo del ragazzo, mandato su tutti i media nazionali, che dava sfoggio della beata ignoranza in cui galleggiava.
Anzi, no. Non parlo di lui. Parlo del giornalista che ha mandato in onda questo servizio. E lo faccio per dire che sono un giornalista anche io (insomma, non esageriamo; mezzo giornalista, via), e che io, di fianco a gentaglia come lui, non mi farei vedere nemmeno a prendere insieme un caffè. Me ne vergognerei, perché simili sciacalli sono un affronto all’etica del mestiere; quando immagino cosa non vorrei mai diventare professionalmente, penso precisamente a simili individui.
Il motivo è molto semplice: la professione giornalistica ha uno scopo, che è quello di portare al pubblico le informazioni che non ha. Su quelle informazioni il pubblico si dovrebbe formare un’opinione, il più possibile ragionata; il succo è che, alla fine di un articolo, un lettore deve sentirsi un po’ più ricco di com’era rispetto all’inizio. Ecco, io chiedo a quanti hanno visto quel servizio: a voi la visione cosa ha lasciato, al di là di un’arrabbiatura a buon mercato contro un perfetto sconosciuto?
Io, prima di scrivere una storia qualsiasi, la prima cosa che mi chiedo è “perché al pubblico dovrebbe interessare?”. Se mentre quel giornalista vagava per la piazza a cercare un qualsiasi scemo del villaggio da sbattere in diretta televisiva nazionale si fosse fatto questa stessa domanda, la risposta sarebbe stata qualcosa del tipo “per appagare i propri istinti più triviali”. E quello non è qualcosa su cui costruire un servizio. Davvero sbattere alla gogna pubblica (anche meritatissima, beninteso) un individuo, quali che siano le ragioni, è l’idea del mestiere che gli italiani hanno? Davvero il famigerato quarto potere, nella nostra nazione, è rappresentato da una manica di pagliacci dediti a trovare a campione un qualsiasi rifiuto della società da esporre al pubblico ludibrio?
La stessa indignazione, beninteso, l’ho provata per gli avvoltoi che sono andati a cercare Anna Maria Franzoni all’uscita dal carcere, per un delitto vecchio di (all’epoca) dodici anni. Idem per la “giornalista” di Mattino 5 che ha mandato in onda la storia delle due rom che guadagnavano mille euro al giorno rubando senza uno straccio di verifica. Davvero esiste qualcuno in grado di credere che due ragazzine siano in grado, rubando, di guadagnare il doppio dello stipendio di un parlamentare? Questo anche ammettendo la buona fede della giornalista; mai mi azzarderei a pensare che una professionista arriverebbe a pagare per farsi dire ciò che vuole dire.
Questo articolo vuole quindi essere una presa di distanze. Questi scribacchini non hanno nulla a che vedere né con me, né con chiunque prenda seriamente la professione di giornalista. Spero sinceramente che il pubblico penalizzi simili scelte editoriali; io, dal canto mio, quei servizi spazzatura non li ho guardati. Sono curioso, ma se soddisfacendo la mia curiosità darei da mangiare a simili sciacalli, lascio perdere.
Dalla devastazione di Milano, però, nasce qualcosa di positivo: come sempre, i capolavori prodotti dalle fabbriche di meme arrivano a rischiararci la giornata, puntuali al secondo. Perché non importa quanto male vadano le cose, ci sarà sempre qualcuno pronto a donarci quell’attimo di lulz per cui val la pena sopportare tutto. Io sto ridendo ininterrottamente da 36 ore, e riporto qui qualcuna delle perle migliori, sperando che facciano lo stesso effetto anche a voi. Colgo l’occasione per dire a tutti i milanesi che mi spiace per quello che è successo alla loro città, e spero che chi ha fatto ciò venga acchiappato per le orecchie e spremuto fino ad aver pagato ogni centesimo dei danni che ha causato; detto questo, ecco qui la fotogallery.
I crediti vanno a, non necessariamente in quest’ordine, Salveenee, Spinoza, Pollo, il Deboscio, E a te che sei rimasto con Harry fin proprio alla fine, Dr Jeckyll e Mr. Ganzo, Le Locandine dei film se avessero i commenti di Cineblog01, Lello Valitutti Black Bloc and furious (da dove, a onor del vero, provengono molte delle immagini postate; fate un giro sulla sua pagina FB perché ne vale davvero la pena) e altri che sinceramente non ho troppa voglia di stare a elencare tutti. Enjoy!
2 Agosto 2016
3 Ottobre 2015
16 Aprile 2014
20 Agosto 2013
23 Febbraio 2013
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.