Allora, da circa tre giorni tutti la stanno menando con questo Tsu. Si tratta di un social network lanciato 20 mesi fa e che ha raggranellato un milione di iscritti a livello mondiale, dati assolutamente trascurabili. L’idea di remunerare gli utenti per i contenuti non è nemmeno nuova, anzi. E come mai allora tutti gli stronzi stanno spammando il proprio referral in giro per fare iscrivere la gente? Beh, perché i guadagni si basano su un modello piramidale, e quindi tutti i pirlotti il cui scopo della vita è di accumulare mi piace pubblicando meme di 15 anni fa ora finalmente pensano di aver trovato un modo per tirare su big money veri. E infatti se ci andate, noterete come TUTTE le pagine di merda italiane sono iscritte su Tsu, e attivissime. Se prendete un utente a caso, inoltre la quasi totalità dei post sono una riproposizione sono autoreferenziali (minchia zio ho guadagnato 0,38€ postando vaccate per tre giorni, finalmente ho trovato una scopo nella vita) o la riproposizione nelle dinamiche di circlejerking che mi hanno reso insopportabile ask.fm prima che diventasse mainstream. Si spiega facilmente il motivo per cui un social network pressoché ignorato da tutti stia avendo successo in Italia: perché siamo particolarmente predisposti all’idea di far soldi senza fare un cazzo, specialmente nel pubblico impiego. In sintesi, i contenuti di Tsu sono probabilmente i peggiori che io abbia mai visto in un social network finora, ed è una bella lotta.

Tipico utente italiano di Tsu, o meglio quello che crede di essere.

“Beh, ma se si fanno i soldi chi se ne frega se c’è pieno di merda, no?”: la logica dietro il comportamento di molti è evidentemente quella di spammare ammerda prima che la bolla scoppi in modo da avere un sacco di contatti su cui lucrare poi, magari postando pure contenuti di qualità. Così finalmente quel cattivone di Mark Zuckerberg che lucra sui miei mi piace la prenderà in quel posto e si instaurerà un modello di retribuzione meritocratico, eh?

STOCAZZO.

In primis perché un modello di retribuzione piramidale per definizione non può essere meritocratico. Sì, magari vi siete iscritti col referral di vostro amici Gigino, e quindi vi sta pure bene che porti a casa qualche lira per merito vostro. Ma se Gigino, com’è probabile, si è iscritto tramite il referral di Tua Madre è Leggenda o Francesco Sole, sai dove stanno finendo i tuoi preziosi centesimi??

Poi perché i banner che ora stanno finanziando i centesimi guadagnati da prodi imprenditori quindicenni con il loro duro lavoro di shitposting sono praticamente soldi sputtanati dagli inserzionisti, visto che su Tsu nessuno è interessato ai contenuti ma solo a macinare clic. E quindi verrà con ogni probabilità blacklistato da tutte le reti di inserzionisti decenti, e potrà contare solo su quelle più merdose, che per definizione pagano pochissimo.

Meno Tsu, più Utsu

E poi perché, una volta che i fenomeni del web marketing che stanno già pregustando un futuro fatto di Don Perignon alle Bahamas e soffoconi da modelle sotto l’ombrellone si accorgeranno che in quindici giorni di duro lavoro avranno guadagnato la bellezza di due o tre euro, cioè “seghe e tavernello”, il tasso di disiscrizione sarà fortissimo. Sì, quelli a capo della piramide di lira ne avranno fatta un po’ di più, ma se viene a mancare il pubblico, si romperanno il cazzo anche loro.

E quindi? Stando ottimisti, darei al boom italiano di Tsu un mese di vita.

Ma vabbè, io ho definito “una cagata clamorosa, a chi può interessare un telefono con internet?” il primo iphone, quindi magari farete tutti una barca di soldi e il mondo intero mi prenderà per il culo per questo articolo da rosicone. E pazienza.

Marchetta: se vuoi scoprire di più sulla storia di internet dal 2000 ad oggi, è uscito il mio ebook/libro Facebook killed the Internet Star