Riprendo un tema a me molto caro per commentare la riapertura di una pagina molto frequentata del facebook italiano: Age of Memes.
Chiunque stia per commentare “butthurt” “invidia” “rosiconi” “loro sono meglio e voi naaah” o similia è pregato di astenersi; a loro dedico una gif razzista (non è una pillola, ma accontentatevi). Voi potete fermarvi qui.
Chiunque abbia superato questo punto, bravi: il vostro quoziente intellettivo è superiore a 15. Presto sarete intelligenti come i delfini (semicit).
Capisco che il mio sia un pensiero borghese, intellettualoide, superato, che puzza di naftalina e calamaio, ma oggi più che mai chi fa comunicazione (fare pubblicità è comunicazione, fare il social media manager è comunicazione, gestire pagine facebook è comunicazione) secondo me dovrebbe avere la consapevolezza del peso che ciò che fa ha sulla società. Non voglio stare qui a fare paternali o altro, mi rendo perfettamente conto che molti degli admin (cito uno dei più famosi, grillo-fascistoide e stupido come una capra, Orgasmico) siano dei ragazzetti che utilizzano l’enorme potere che fornisce l’avere decine e centinaia di migliaia di follower/supporter/fan per ingrandire il loro ego, scopare le operaie della fabbrica XD o semplicemente per racimolare qualche soldo facile sfruttando la stupidità umana.
Perché vedete, gli esseri umani sono dei bovi. Ognuno di noi ha dei parenti che a seconda del loro comportamento sui social network facciano gli indignati (con gli immancabili link da InformareXResistere o da InformazioneLibera o altre cloache simili) o che fanno i supersimpa con un link di NOTIZIEINCREDIBILI! GUARDAILVIDEODIBELENNUDA! e simili. Ognuno di noi vede persone con un gran bisogno di attenzione spammare i propri Ask in giro per far vedere come sono arguti a rispondere agli anonimi (nel caso delle ragazze brutte e grasse, altre ragazze brutte e grasse; nessuno ama le ragazze brutte e grasse) o twittare/instagrammare/hashtaggare l’ultima cagata che hanno visto/mangiato/sentito in un programma socialmente impegnato tipo “La Gabbia” di La7.
Ma noi, noi admin, abbiamo una gigantesca responsabilità. Abbiamo la possibilità di cambiare in meglio la vita di migliaia, milioni di persone. Possiamo mettere in dubbio le loro credenze, costringerli a verificare le fonti, a PENSARE.
DISCLAIMER: insegnare alle persone a pensare non è redditizio. Proprio per un cazzo. Nessuno è disposto a pagare per avere delle persone che non sono disposte a farsi dire quello che devono fare, ma che anzi pretendono di capire IL MOTIVO per cui devono fare qualcosa.
Noi siamo una classe di mediatori. Grillo è un mediatore: lui dice al suo elettorato quello che deve fare, ma non gli spiega il perché. Chi fa pubblicità è un mediatore: è pagato per promuovere un prodotto, e non sarà disposto a elencarne i difetti (a meno che i difetti non siano “quella donna non la devi sposare perché ha le tette troppo grosse, è troppo intelligente ed è in grado di ingoiare mentre ti commenta l’ultimo editoriale di Travaglio”). Noi admin, noi “editori”, noi gestori sui social network, siamo una classe di mediatori, siamo noi a decidere cosa pubblicare, a cosa dare risalto, di cosa parlare, quali commenti nascondere, quali utenti bannare e così via.
Questo non è un processo democratico. O meglio, è il massimo della democrazia consentita, oltre c’è solo l’anarchia dove esseri umani inselvatichiti occupano gli anfiteatri per ridere di una donna che ogni 3.5 secondi urla “NO MARIA, IO ESCO”, poi battere le mani e ululare risate prima di tornare nel loro microloculo affittato in nero per instagrammare la foto del gatto con quella faccetta buffa.
Per questo motivo io non sono contento della proliferazione di realtà come scuolazoo, tua madre è leggenda, age of memes e similia. Non tanto per la speculazione sulla stupidità umana, ma per continuare ad oliare un ingranaggio che non consentirà mai alla massa di evolversi e quindi l’imperversare di merda non potrà fare altro che aumentare. Se da una parte è compito della scuola quello di formare individui in grado di processare un congiuntivo a livello neurale, è compito di chi fa comunicazione quello di combattere l’analfabetismo di ritorno, che è il problema principale dei guai del Paese (pensateci: cosa cazzo potrà mai votare una persona convinta che irrorino il cielo con le scie chimiche, che crede alle sirene, al complotto bancario e all’esistenza dei comunisti?).
Per questo motivo specifico IMDI ha deciso quasi da subito di virare sull’informazione, sulla SPIEGAZIONE dei fenomeni, ma soprattutto sul cercare di fornire strumenti per pensare. Per questo motivo chiunque è ben accetto su IMDI sia come articolista che come blogger che come gestore di pagine, a patto che accetti di rispettare questo semplicissimo codice etico. Nel caso vi ritroviate in questo manifesto e vogliate collaborare con noi, un messaggio in pagina o una mail a [email protected] e ne parleremo meglio.
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
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