I deja-vu possono colpire tutti e secondo alcuni sono causati dalla stanchezza, cosa che dopo una normale giornata universitaria può anche starci.
Cosa insolita è, però, vedere un qualcosa di così assurdo da farti pensare di avere la febbre, la malaria o una forma di Alzheimer precoce.
Questo è quanto successo a me quando ho cominciato a notare in Trending List (la lista degli hashtag più discussi del momento) il tag #decideilpopolo.
Mi trovo a pensare alle ipotesi più assurde, addirittura ad un colpo di Stato dell’UDC con Casini vestito da talebano e allora, impressionato da questa ondata di orgoglio democratico-patriottico e da toni da Rivoluzione francese decido di addentrarmi nella selva dei tweet marchiati da questo hashtag.
"Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli." #decideilpopolo #Art138
— Mariano Davide (@MaDavide90) October 23, 2013
#decideilpopolo non un parlamento di nominati, inquisiti e condannati
— Osvaldo Chiarelli (@chiosa5) October 23, 2013
Per cambiare la Costituzione #decideilpopolo consapevolmente dando mandato a un Parlamento Costituente, questo non è legittimato.#Napolitano
— Giovanni Santus (@giovannisantus) October 23, 2013
@erTwitto @beppe_grillo #decideilpopolo modificare la costituzione e'il primo passo che compie ogni REGIME DITTATORIALE..attenta Italia!
— Andrea Menegati™ (@AndreaMenegati) October 23, 2013
#decideilpopolo BASTA! non potete chiudere occhi e culo insieme, Sveglia il popolo è sovrano
— Luca Ceruti (@LucaCeruti) October 23, 2013
E a quel punto un bagliore mi illumina: è scoppiata la mia abat-jour.
Subito dopo un altro bagliore, e questa volta è un pensiero: ma Grillo non era quello che, all’alba inoltrata (e non dorata) del 2011 aveva detto che la Carta Costituzionale era vecchia, che “non è il Vangelo, il Corano o il Talmud. Per qualcuno però lo è, rappresenta le tavole della Legge di Mosè e ne fa un uso religioso, fideistico. La agita in manifestazione come il libretto rosso di Mao. La Costituzione è un testo scritto da uomini in carne ed ossa, non da semidei, nel secondo dopoguerra. E’ entrata in vigore il 1° gennaio 1948, 63 anni fa. Il mondo è cambiato da allora“?
E ora si mette a fare tutto ‘sto casino per la riduzione dei tempi tra le due consultazioni delle Camere da 90 a 45 giorni, con il referendum che rimane?
Le parole di Grillo, testuali e riprese da un articolo del 3 marzo 2011 del blog del Beppe nazionale, mi fanno pensare che, forse, siamo entrati di diritto nel mondo orwelliano del 1984, con laggente che non ricorda ciò che i suoi rappresentanti (in qualche caso vestiti con un finto smoking bianco) hanno detto solo qualche tempo prima.
Vi do un’idea per passare il tempo quando siete annoiati: cercate l’ultimo hashtag lanciato da Grillo e poi cercate nel suo blog. Potreste scoprire cose molto interessanti.
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Fonti:
Articolo di Grillo sopracitato (lo linkiamo per correttezza ma visto che ormai si è capito che lo scopo di Beppe è quello di fare soldi, vi sconsigliamo di dargli soldi aprendo l’articolo)
16 Aprile 2017
14 Aprile 2017
11 Marzo 2017
9 Gennaio 2017
7 Gennaio 2017
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