“Non faremo pubblicità con inglesi, perché a noi piace la famiglia italiana. Abbiamo una concezione sacrale della famiglia. Se gli inglesi non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”

Vi ha dato fastidio questa frase? Avete sentito un pericolo per la democrazia? E’ discriminante? E’ offensiva? Distrugge mille battaglie per i diritti (???) che sono stati faticosamente raggiunti? E’ fascista? Siete indignati e offesi o no?

Molto bene. Se siete tra quelli che si sono indignati per l’uscita di Guido Barilla sugli omosessuali nel suo advertising, allora siete dei coglioni e sarebbe il caso che vi metteste in lizza per farvi sterilizzare. Ho semplicemente ripreso la frase di Barilla e sostituito “gay” con “inglesi” e “tradizionale” con “italiana”. La frase in sé non è altro che la libera espressione di un individuo che opera privatamente con la sua azienda. Sapete tutte quelle fregnacce sulla libertà di stampa e di opinione, di quando vi siete messi l’immagine profilo di Biagi, di quando twittavate #iostoconsantoro? Molto bene. Quella. Certo, non c’è il disegnino figo sulla copertina di Internazionale o di Buco Oggi (se siete della comunità gay) ma vi assicuro che rientra nell’ambito della libertà d’espressione.

Un attivista scopre che qualcuno la pensa diversamente da lui.

I moti di indignazione hanno raggiunto vette tali da diventare un topic mondiale su Twitter. In cosa consiste questa indignazione, su cosa si basa? Se invece di tirare in ballo le sfrante che quando sculettano applaudiscono avessero chiesto a Guido Barilla per quale motivo non fa una pubblicità con le conigliette di Playboy sarebbe scoppiato questo scandalo? E se fosse successo con una famiglia divorziata? E se fosse successo con un genitore single e lavoratore? Chi si sarebbe instagrammato (mica cazzi eh, ho fatto la foto con l’hashtag! Piazza Tahrir mi fa una sega a due mani) e immolato sulla piazza virtuale per avere l’operaia stanca con il capello unto e le occhiaie invece della mamma patinata? E’ questa la vera indignazione? E per che cosa? Siete una banda di ipocriti, di piccoli, patetici stronzucoli che usano un tema che può anche essere importante (sinceramente a me frega sega di chi o cosa vi schiaffate nel culo eh) per comparire, fare i ganzi, essere retwittati. Siete un popolo di sazi che si permette di spiegare cosa sia il digiuno a chi ha fame, siete dei pavoni in un pollaio pieno di merda che si fanno belli attaccandosi alla moda del momento. Siete quelli che nel 2013 (DUEMILATREDICI) fanno ancora battute su Berlusconi o sulla Santanché che fa i pompini, quelli che quando hanno drizzato la Concordia facevano le battute molto ganze per avere due o tre like. Una volta avevamo quello che fingeva di saperne di vino, ora tutti fingono di sapere tutto pensando che a qualcuno interessi la propria opinione. Siete vuoti, siete senza contenuti, vi nascondete dietro la libertà di opinione e di satira per crocifiggere una persona che ha espresso la propria opinione solo per avere una boccata di ossigeno dalla vostra grigia e anonima mediocrità.

Questi siete voi visti da una persona che scrolla il newsfeed.

Siete feccia della feccia e vi permettete di infangare un uomo che nella vita ha avuto successo e ha saputo cogliere le occasioni che la vita gli ha dato.

Su internet, come nella vita, chi sa fa, chi non sa insegna. Chi non sa insegnare, si indigna. Pertanto rimanete pure a berciare, a condividere merda, a insultare e a diffamare e diffondere dati falsi come siete soliti fare. Ma non qui. Fino a quando Spina terrà la barra del timone, su IMDI verrete irrisi, sbeffeggiati, coperti di merda e presi a badilate nei denti.

Con affetto, andate a stronzeggiare da un’altra parte.

Mezzadro, sguinzaglia i poveri.