L’assalto degli animalisti di questi giorni mi ha fatto riflettere, fino a quando un video-articolo del Fatto Quotidiano mi ha illuminato. Il linguista Tullio De Mauro infatti sostiene che “Più della metà degli italiani ha difficoltà a comprendere l’informazione scritta e molti anche quella parlata”, ipotesi che io sostengo da tempo e che ora trova l’ennesima conferma. In Italia ci sono legioni di persone con un grado di istruzione superiore (diploma, laurea, dottorato e molto altro, purtroppo) che sono totalmente incapaci di scrivere. Orrori ortografico-grammaticali come PROPIO, PULTROPPO, XKè, X, KE, CENTRA e chi più ne ha più ne metta, per non parlare dello stupro dei congiuntivi, del vilipendio dei pronomi e dei reiterati abusi di accenti e apostrofi. Ora, io non credo che questa tendenza sia legata ad un basso grado di istruzione. Credo che sia legata ad un concetto di ignoranza più profondo e radicato. La gente smette di riflettere su ciò che dice, crea nuove forme prive di contenuto e urla perché ha imparato dai suoi maestri (Berlusconi, Grillo, Vanna Marchi) che chi urla ha ragione. Se le persone fossero obbligate a scrivere in italiano corretto, a periodare la sintassi, a non dividere soggetto e verbo da virgole buttate a cazzo, allora si troverebbero a riflettere sul reale significato delle parole che usano.
Riuscirebbero a capire che PDL e PD (meno elle, hihihihi ke trollino ke sn) non sono la stessa cosa. Hanno caratteri comuni, certo, ma non sono la stessa cosa. E soprattutto al loro interno non sono tutti uguali. Ci sono persone rispettabili e altre meno.
Che la Sperimentazione Animale e la Vivisezione non sono la stessa cosa.
Che la Biowashball non libera “potenti onde infrarossi”, visto che non contiene nessuna fonte di energia, che iniettarsi il bicarbonato non cura il cancro ma al massimo ti fa ruttare i bicipiti durante l’autopsia e così via.
Viviamo purtroppo in un mondo che è una supercazzola continua e sempre più persone abbracciano una posizione come se fosse una fede, diventano vegani, votano Grillo, assaltano laboratori, sostengono che Berlusconi è un caro signore che aiuta le nipoti di tutti e che si possono incrociare le fragole col salmone. Si sta compiendo, insomma, il sogno di tutti, ovvero l’uguaglianza; un appiattimento verso il basso, una dittatura dei mediocri, tanto siamo tutti uguali.
Una soluzione però c’è. I bovi, appiattiti verso il basso, seguono la luce come le falene. Hanno bisogno di sentirsi rassicurati, di compattarsi di fronte al nemico, di essere guidati da un capo benevolo che li faccia sentire meglio degli altri perché nel Giusto. Ma sono, per definizione, stupidi e fragili. Come le ciccione coi leggins e tacchi a spillo che si aggirano come T-rex sul pavè del centro il sabato sera, con un prosecchino da due soldi in mano in cui probabilmente un qualche raccoglitore a cottimo ha eiaculato in sfregio a chi lo avrebbe bevuto. Non vanno contrastati, a meno che non siano persone che conoscete bene e su cui potete avere una qualche influenza. Vanno drammaticamente ignorati, e se sgarrano (vedi occupazione di laboratori, o definire un premio Nobel “vecchia puttana”) legnate sui denti, sia morali che fisiche. Bisogna che le persone di buonsenso si riprendano le parole, il loro significato. Chiamare le cose col loro nome.
Grillo è un milionario omicida che guida un Partito che prende il 25% dei voti in Italia.
Berlusconi è un pluri-indagato con un evidente conflitto di interessi.
Andreotti è un mafioso (fino al ’92, come da sentenza)
Gli animalisti che entrano nei laboratori sono dei ladri, dei vandali e dei criminali.
I genitori che crescono figli vegani sono dei pessimi genitori.
Chi non vaccina i propri figli è colpevole del reato di tentata epidemia.
Chi evade le tasse (TUTTE, compreso il canone RAI che odiamo) è un ladro.
Non ci si sente forse meglio a definire le cose con nomi semanticamente corretti? Non è forse BELLO, LIBERATORIO, poter etichettare una donna che te la dà solo se la porti in vacanza, come “squallida puttana”? Apostrofare chi parcheggia il SUV sul marciapiede con le quattro frecce come un “cafone di merda”? Iniziamo ad appropriarci delle parole, e ad usarle. Il giudizio della società è più potente di qualsiasi bastone, usarlo nella maniera appropriata non è solo un diritto ma anche un dovere del buon cittadino. Se butti una carta in terra sei un maiale. Provate a dirlo, quando vedete qualcuno che lo fa. Vedrete come cambia colore.
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
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