Prima dei social network, internet era tutto un altro mondo, un multiverso fatto di tante comunità separate tra loro, chiuse nei forum e nelle chat, un mondo da cui le celebrità “normali” se ne stavano ben alla larga, e quelle che si possono definire “celebrità di internet” (di cui ho scritto in questo articolo) si contavano sulle dita di una mano monca, ed erano entità evanescenti come il mitico Bruzzi. Poi Facebook ha portato su internet le massaie e quindi Vasco Rossi ha capito che era un ottimo modo per continuare a far parlare di sé con i “clippini” e per mascherare il fatto che non fa una canzone decente da quindici anni. Quelli che non lo hanno seguito a ruota sono arrivati con la seconda ondata, quella di Twitter, che per la maggior parte degli italiani non è uno strumento di informazione e microblogging, ma un marchingegno che serve per sapere cosa ha mangiato per colazione Fiorello. Ci sono celebrità televisive che su internet hanno fatto fortuna (W PEPPE), piacciano o meno ma hanno saputo intercettare un pubblico nuovo e entusiasmare certi tipi di persone, altri lasciano fare tutto al loro ufficio stampa ma i migliori sono i vip che usano i social network in modo totalmente inappropriato, risultando involontariamente comici, soprattutto se celebrità decadute o finte celebrità come un Mastrota. Non sono un grande fan dei vip quindi non è che ne sappia così tanto in realtà, questi sono giusto i primi che mi vengono in mente.
Giuseppe Povia
In realtà Povia è un genio. Dopo 2-3 mesi da pseudo-celebrità per l’inaspettato successo di “I bambini fanno ohh” (non era ancora uscito il “Pulcino Pio”), il cantante, noto per disonorare i capelli lunghi, riesce con un ammirevole esempio di finto perbenismo a far parlare di nuovo di sé con “Luca era gay”, con vari opinionisti e associazioni lgbt che abboccano penosamente. Oggi Giuseppe Povia rilancia la sua immagine scrivendo cagate complottiste, creando orrende immagini con paint e insultando la gente sulla base del suo cognome (sì, veramente, l’ha fatto anche con me) sulla sua ormai mitica pagina Facebook. Il suo talento per il marketing è confermato dalle molteplici vignette pro-berlusconi anticipate puntualmente da commenti come “Io non sono né a favore né contro di Berlusconi, ma comunisti merde blahblahblah”; del resto, complottisti e berluscones sono un pubblico perfetto per la musica di Povia, in quanto assolutamente idioti.
Massimo Boldi
Invece di venire ricordato per le sue profonde interpretazioni a suon di rutti e scoregge nei vari Vacanze di Natale, recentemente Massimo Boldi si è fatto notare per un uso alquanto scellerato del suo account su Twitter. Come testimonia l’inchiesta dei nostri amici di Datshit, Boldi non solo twitta luoghi comuni e abusa in vari modi della grammatica italiana, ma si diletta a insultare le persone che lo criticano, che non sono poche. Dal momento che però Boldi non ha la verve di uno Sgarbi, gli insulti risultano involontariamente comici per espressioni molto nouvelle vogue come “faccie da pirla”
Paolo Brosio
Se l’apice della tua esistenza è impersonare un cretino a “Quelli che il Calcio”, forse qualche domanda te la devi pur fare. Quale che sia la molla che ha spinto Paolo Brosio al trip mistico-religioso che ha in qualche modo rilanciato la sua “carriera” (se così si può definire) negli ultimi anni, la sua pagina facebook è regno delle peggiori oscenità da cattolico invasato. Il valore comico è rafforzato dalla sorprendente quantità di idioti che lo prendono sul serio. Se Paolo Brosio ci sia o ci faccia resta per ora un mistero.
Flavia Vento
Se Sara Tommasi ha dimostrato che non si dovrebbero fare film porno quando si è strafatti di coca e dio solo sa cos’altro, @flaviaventosole ha confermato che le droghe pesanti e Twitter sono una pessima combinazione. Non credo sia necessario scrivere altro
Maurizio Gasparri
Invece di limitarsi a twittare qualunquismi e a fare propaganda malamente velata a favore del buon Silvio come fa ad esempio un Brunetta, Maurizio Gasparri non riesce a trattenersi da quello che il suo non acutissimo intelletto gli suggerisce, rendendo il suo account Twitter @gasparripdl un must per tutti i buontemponi. Oltre ad insulti scarsamente fantasiosi come gli ormai celebri sfottò a emeriti sconosciuti sulla base del numero dei follower (già il fatto che sia apparentemente capace di contare in realtà ci dovrebbe stupire), ultimamente il buon Maurizio non si fa mancare i retweet alle bufale meno credibili del web (ed è una bella lotta).
Se avete altri casi eclatanti da segnalare, vi invito a farlo nei commenti.
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