Il sito gay.it, dedicato alle tematiche LGBT, ha pubblicato una lista di senatori del PD che non hanno ancora (dopo mesi di discussioni in materia) dichiarato di essere a favore delle unioni civili, indipendentemente dalla votazione sull’articolo 5, la stepchild adoption. Si tratta di una minoranza che arriva addirittura a minacciare di votare contro l’intero impianto del ddl Cirinnà pur di precludere la possibilità di adottare il figlio del partner alle coppie omosessuali.
C’è chi, all’interno del PD, usa termini come “squadrismo” e “liste di proscrizione”, ma noi lasceremmo volentieri questi termini agli ambiti per cui sono stati concepiti, visto che non si tratta né dell’una né dell’altra cosa: i parlamentari PD sono stati eletti, a liste bloccate, per portare avanti un programma consultabile qui (peraltro ben nascosto a fondo pagina, visto che il link non funziona – bella prova per il partito che governa l’Italia).
Il programma, a pagina 9, alla voce “Diritti”, prevede il riconoscimento delle coppie omosessuali, e il ddl Cirinnà precisamente di ciò si occupa. I parlamentari, da Costituzione, hanno ovviamente il diritto di votare come meglio preferiscono senza vincoli di mandato. Ma questo non li rende degli intoccabili che non devono rendere conto a nessuno: se fai delle promesse e poi le disattendi, il fatto che gli elettori te ne possano chiedere conto è il minimo. È la base della democrazia.
A&R
P.S.: Un ingresso in scena perfetto per l’ennesima fottutissima corrente del PD.
Image courtesy of Lapresse.
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