Mi è stato affibbiato il duro lavoro di commentare un po’ tutti i titoli che sono usciti sotto il marchio della Lucas Arts con il nome “Star Wars” da qualche parte. Come solo un videogiocatore di comprovata esperienza e senso critico come me (e come chiunque altro che abbia wikipedia) può scoprire, i titoli di cui stiamo parlando sono oltre 30 solo per quanto riguarda quelli correlati agli episodi dei film (in totale sarebbero circa un centinaio), e si estendono lungo un periodo che va dall’83 al 2013, anno in cui, a quanto pare, questa casa ha chiuso i battenti.
Nonostante non ve ne freghi comprensibilmente una minchia, è bello notare come questo brand sia riuscito a intrattenere sin dai tempi del Commodore 64. Io stesso, che non ho giocato che a qualche titolo qui e lì, ricordo in maniera dettagliatissima titoli recenti come The Force Unleashed tanto quanto posso ricordare un Revenge Of The Sith, o ancora un The Phantom Menace. Essendo poco più che maggiorenne, ho anche quel fantastico vantaggio che è il ricordo attraverso gli occhi di un infante: quello che oggi definiremmo (definireste, merdacce) quadratoni, per me era HD puro. E pure figo. L’argomento, devo dire la verità, è sterminato: si parla di giochi per Arcade, per GameBoy, persino qualche giochino Flash per poi arrivare sulle console di nuova generazione, un lavoro praticamente mastodontico (non sempre eccelso, ma comunque mastodontico) che difficilmente verrà dimenticato.
La domanda che mi sono posto io è: che straminchia è successo? Com’è possibile che questo colosso del gaming (anche perché stiamo parlando solo di Star Wars, ma la Lucas Arts non ha affatto realizzato solo questo brand) sia stato incorporato e chiuso come una qualsiasi consociata di cui c’era bisogno di licenziare i dipendenti in barba all’articolo 18 (l’esempio più tragico che m’è venuto in mente)? Il comunicato stampa della Disney recita: “Dopo aver valutato la nostra posizione nel mercato dei videogiochi, abbiamo deciso di modificare il ruolo di LucasArts, che passa dallo sviluppo interno di videogiochi a gestore di licenze, riducendo al minimo il rischio della società e permettendo di avere un portfolio più ampio di giochi del franchise Star Wars”, che è un po’ come dire che non puoi più trombarti tua moglie, ma che puoi darle la licenza di farti le corna. Non so quali altre oscure spiegazioni ipotizzare. Quando avviene un lutto, del resto, dopo il rifiuto e un paio di altri sintomi che non ricordo, viene il desiderio di conoscere il motivo. E la verità è la fuori. No aspetta: quello non era Star Wars eh? Vabè, scrivete nei commenti una citazione adatta, poi si modifica sottobanco.
Adamska
RAGE TIME – Provided by Clo
La Disney è un carrello di merda trainato da ritardati teste di cazzo.
Ho giocato per anni a qualsiasi videogame di Star Wars mi capitasse tra le mani: pomeriggi passati su Battlefront, dove ho lasciato il cuore; Ore e ore a picchiare gli amici in quello schifo di blockbuster che era “La vendetta dei Sith”; ho speso ore di vita a livellare uno Jedi su SWTOR, arrivando per la prima volta ad appassionarmi alla trama di un MMORPG e nessuno nell’universo può sapere quante ore ho speso a giocare e rigiocare Knights of The Old Republic.
E adesso questi brutti figli d’una maiala sadospastica dopo aver comprato Star Wars cosa decidono di fare? Di eliminare la produzione di due videogiochi che potevano rivelarsi delle vere figate?
MA BRUTTI SCHIFOSI MALEDETTI: Mi cancellate gli unici due videogiochi da dieci anni a questa parte dove per una cazzo di volta si entra nell’universo di Star Wars senza brandire una spada laser? Eliminate 1313 che già dal trailer avrebbe saputo eccitare anche un uomo evirato?
Ma, sopra ogni fottuta cosa, cancellate First Assault? MI ELIMINATE BATTLEFRONT 3 PRATICAMENTE?
IO VI ODIO.
E avrò la mia vendetta, un giorno.
Avete in un sol colpo cancellato due possibilità di fare soldi, di far felici gli appassionati e di far felice me.
Lucas, non so perché hai venduto tuo figlio, ma l’hai sicuramente venduto alle persone sbagliate.
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