Dopo la prima parte della classifica, è arrivato finalmente il momento di scoprire quali sono le cinque bossfight più belle in assoluto, quelle che, per un motivo o per un altro, rimangono impresse maggiormente nella mente e nel cuore della maggior parte dei videogiocatori.
AVVERTENZA: come per la prima parte della classifica, è bene ricordare che questa classifica è frutto dell’esperienza personale di chi scrive, e non ha la presunzione di porsi come classifica oggettiva
Per tutti quelli che si sono avvicinati al mondo dei Pokemon partendo dai primi due capitoli (Rosso e Blu), arrivare sulla cima del Monte Argento e scoprire chi vi fosse lì ad aspettare, è stata un’emozione indescrivibile. Si tratta proprio di Red, il protagonista di Pokemon Rosso/Blu. Red non ci parlerà, si limiterà a fissarci e poi lo scontro avrà inizio, e si tratta sicuramente dello scontro più difficile mai affrontato in un gioco di Pokemon. I Pokemon di Red sono tutti sopra il livello 80, quindi per poter pensare di sconfiggerlo, sarà necessario arrivare ultra preparati. Red è l’ultimo scoglio per diventare i campioni assoluti, e lui non è minimamente intenzionato a perdere.
Il nemico numero 1 di Super Mario, e boss finale di uno dei più bei platform mai realizzati, Bowser in Super Mario 64 è un nemico temibile. Prima dello scontro finale, sarà necessario sconfiggerlo due volte. In tutti e tre gli scontri, il modo per sconfiggerlo è sempre lo stesso: corrergli intorno, prenderlo per la coda e scaraventarlo contro una delle bombe presenti ai limiti dell’arena. Una bossfight bella e molto difficile (sopratutto le prime volte che viene affrontatata) e se ci si aggiunge una colonna sonora da brividi, il capolavoro è servito.
Sicuramente non è la bossfight più difficile di Dark Souls 3, ma in quanto ad atmosfera e alla storia in background (perchè dire Lore ormai è diventato mainstream), lo scontro con i Guardiani Dell’Abisso è il più bello in assoluto del terzo capitolo della saga dei Souls. I Guardiani dell’Abisso sono un corpo di guerrieri appartenenti alla Legione di Farron, e hanno il compito di combattere ed estirpare l’Abisso dal loro mondo. Si dice che siano disposti a distruggere interi regni anche solo in presenza del sospetto della corruzione dell’abisso. Avvicinandosi al mausoleo di Farron, il giocatore potrà sentire un rumore di spade, sintomo che un combattimento è già in atto. E infatti è così. I Guardiani stanno combattendo tra loro. Si può notare come uno dei guardiani abbia gli occhi rossi, simbolo della corruzione dell’ Abisso, e per questo motivo, i suoi compagni sono pronti a combattere e a distruggere il proprio compagno d’armi, pur di annientare l’Abisso. Quando lo scontro sembra concluso, ecco che l’ultimo Guardiano, caduto a terra stremato, assorbe l’energia dei suoi compagni, accendendosi e mostrando il potere dei Lords of Cinder. Un’atmosfera impareggiabile, una colonna sonora superba e uno scontro impegnativo ma non frustrante. Un’ esperienza che lascia senza fiato.
Così come nel precedente capitolo, anche lo scontro finale di Kingdom Hearts 2 è una vera epopea. Una bossfight divisa in quattro fasi, tutte diverse tra loro, durante la quale dovremo affrontare e sconfiggere Xemnas, il leader dell’ Organizzazione XIII. Kingdom Hearts 2 è un gioco bellissimo, molto difficile e che richiede molto tempo per essere completato e vissuto al 100%, e uno scontro finale di questo calibro aggiunge il tocco finale a una pietra miliare della storia dei videogiochi.
Prima di andare a vedere quale bossfight si trova al primo posto, è bene dare un po’ di spazio ad alcune bossfight che non hanno trovato spazio, nonostante il loro indubbio valore.
Molti di quelli che leggeranno questa classifica si chiederanno “perchè The End?”. Perchè quella di The End è la bossfight che offre il maggior numero di soluzioni per portarla a termine, due delle quali estremamente originali. Volendo, il giocatore potrà eliminare il vecchio cecchino dell’unità Cobra molto prima del tempo, evitando uno scontro estremamente ostico. Altrimenti, una volta avviata la bossfight, sarà possibile comportarsi da veri codardi. Basterà salvare il gioco, uscire dalla partita e riavviarla una settimana dopo, e The End, ormai vecchio e stanco, morirà di vecchiaia. Decidendo di affrontare lo scontro lealmente, il giocatore si ritroverà ad affrontare una vera battaglia di logoramento. Il luogo dello scontro è gigantesco, e per sconfiggere il boss sarà necessario padroneggiare l’arte del camuffamento, per confondersi con l’ambiente ed evitare di essere scoperti e cecchinati. Uno scontro anomalo, molto diverso dai classici canoni delle bossfight, che costringe il giocatore a sfruttare al massimo tutto quello che ha imparato fino a quel momento per poter sopravvivere a un nemico formidabile.
Si conclude qui la classifica della dieci bossfight più belle di sempre. Battaglie memorabili, che rimarranno nel cuore di noi videogiocatori per sempre.
Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
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Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
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