Il ministro Fornero ha avuto finalmente il coraggio di dire ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/01/lavoro-fornero-laurearsi-male-non-serve-meglio-formazione-tecnica/369124/) quello che tutti pensano e solo i più laidi o stupidi negano: l’accesso alla formazione universitaria, o superiore, deve essere riservato a chi ha veramente le capacità, lo stimolo, la voglia e la vocazione per conseguire un titolo di studio che per la naturale conformazione del mercato del lavoro (pochi capi, molti sottoposti) è naturale e giusto sia appannaggio di pochi (presumibilmente, i migliori).
Ma in Italia, il paese dell’Altrismo e del “tengo famiglia”, non è possibile fare un discorso meritocratico. Non è possibile dire che l’accesso ai livelli superiori dell’istruzione deve essere limitato ai migliori. Non è possibile levare alla cassiera dell’Ipercoop o all’avvocatino di provincia il sogno di avere il figlio “dottore”. Fosse anche in “Scienze della Felicità” (http://www.fondazionesardinia.eu/ita/?p=1638) il figlio laureato è il frutto della “lotta di classe” italica degli anni 70, frutto della “rivoluzione culturale” del 68, amabile scolo della deriva iconoclasta anti-autorità che ancora oggi ci portiamo sulle croste. Per dire, Loredana Lecciso è giornalista, Andrea Dipré è avvocato (se non sapete chi sono costoro, googlateveli e piangete).
Per questo i vertici di Esselunga assumono per i quadri dirigenziali di produzione persone con una formazione tecnico-professionale (di qualità, un corso Alma si paga anche 25k euro), perché la laurea è importante, fondamentale, mai-più-senza. Il laureatuncolo medio è confuso. Ci ha messo 8 anni per dare quell’esame difficilissimo di merendinologia e a scrivere la tesi-relazione di stage di 20 pagine (non ridete, è lo standard della triennale di economia di Modena, una delle migliori facoltà di economia italiane), ora non capisce perché a trent’anni tutti lo scavalchino come una merda di cane e lo assumano solo a contare i barattoli al Conad in mezzo ai bifolchi con la terza media, lui che è laureato. Il laureatuncolo lo vedi subito. Si presenta per colloqui di lavori che anche lui disprezza (tipicamente i laureati in storia moderna lavorano al Burger King) in giacca e cravatta, seduto in punta di forchetta, compunto e dignitoso. Il vero piantagrane. Quello che lavora un quarto dei suoi colleghi che sgobbano come asini da soma e scrive su Facebook quanto sia di merda questo paese. No amico.
La vera merda sei tu. Primo, perché hai fatto perdere tempo e soldi ai tuoi genitori. Secondo, perché non sei in grado di valutare quello che è alla tua portata e quello che no. Terzo, perché sei più classista della gente che disprezzi. Quarto, perché sei utile come un buco del culo sul gomito. E a quelli che rispondono che “un popolo di falegnami è più facile da governare di un popolo di filosofi”, rispondo: veniamo da ventanni di Berlusconismo, dove cazzo erano tutti questi filosofi?
Umile braccio armato di Frullo. Se avete bisogno di qualcosa, dovete chiedere all'uomo col fucile. Per parlare con me http://ask.fm/ImdiSpina, per richieste particolari inerenti a imdi.it [email protected], per richieste particolari inerenti alla mia persona (n-no homo) [email protected]
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