Summary:
Due anni fa un caro amico mi chiamò al telefono, dicendomi di andare su Kick Starter e di provare la demo di un gioco che aveva visto e che lo aveva colpito molto. La demo colpì molto anche me e rimasi sorpreso da questo gioco. Dopo poco tempo non trovai più notizie su questo titolo e mi rassegnai al fatto che avevo giocato a una bella demo, che sarebbe purtroppo rimasta tale. Fino a pochi mesi fa, Quando nella prima pagina del negozio di Steam compare come nuova uscita proprio quel gioco, SuperHot, il primo gioco che verrà trattato in IMDIE, la nuova rubrica che parlerà dei giochi indie più originali del mercato. Dopo questa breve introduzione, è arrivato il momento di parlare più nel dettaglio del titolo sviluppato dal Superhot Team.
(Tutti gli screenshot presenti in questo articolo sono stati catturati da me durante la campagna single-player)
Gameplay
Quando scrivo una recensione su un videogioco, il primo aspetto che vado a trattare è quello grafico, visto che è la prima cosa che balza all’occhio quando si prova un titolo. In questo caso ho voluto fare un’eccezione, perché ciò che rende SuperHot diverso dagli altri sparatutto è il gameplay. Per completare i vari livelli del gioco, è necessario eliminare tutti i nemici presenti, ma la novità è un’altra. In SuperHot, il tempo è rallentato, quasi immobile, e si muove a velocità normale solo quando lo farà il giocatore. Questo permette di osservare l’ambiente circostante per elaborare una strategia con relativa calma, ma può risultare un’arma a doppio taglio. In questo stato di apparente stasi, si tende ad abbassare la guardia, finendo sopraffatti dai numerosi nemici. Una volta completato il livello, verranno fatte rivedere le azioni che abbiamo compiuto, ma a velocità normale, una sorta di riassunto spettacolare in stile film d’azione. Se siamo rimasti soddisfatti delle nostre gesta all’interno di un livello, possiamo anche caricare il replay su Killstagram, un sito creato appositamente dagli sviluppatori per raccogliere i video dei migliori giocatori di SuperHot.
GRAFICA
La grafica di SuperHot è minimalista. All’interno del mondo di gioco esistono solo tre colori: il bianco degli ambienti, il nero delle armi e il rosso dei nemici. I nemici non sanguineranno quando colpiti, ma andranno in mille pezzi, come se fossero dei giganteschi cristalli rossi con le gambe. Anche le armi quando si consumano (o quando finiscono le munizioni) vanno in frantumi, riempiendo l’ambiente di gioco di frammenti neri e rossi che, muovendosi lentamente creano un effetto visivo notevole. Gli ambienti di gioco non abbondano di dettagli (nonostante siano ben curati) per permettere al giocatore di concentrarsi esclusivamente sull’azione.
SONORO
Praticamente inesistente, le uniche cose che sentirete saranno gli spari, i corpi che si frantumano, e una fastidiosa voce che ripete la parola “SuperHot” all’infinito durante i replay.
GIOCABILITA’
I comandi di gioco sono molto facili da imparare, permettendo di entrare immediatamente nell’atmosfera del gioco. un tasto per raccogliere e usare le armi, uno per lanciarle via e uno per saltare. Più semplice di così si muore. La parte difficile è ovviamente abituarsi alla meccanica del tempo in movimento con il giocatore, visto che, sopratutto durante le prime partite, la tentazione di muoversi in continuazione in preda a un delirio di onnipotenza porterà a una morte prematura. Nelle fasi avanzate della modalità storia sarà possibile spostare la nostra coscienza dal nostro corpo a quello di un nemico, prendendone il controllo. Molto utile quando non si hanno apparenti vie di uscita e si sta per morire.
LONGEVITA’
Oltre a una modalità principale (completabile in un paio di ore) sono presenti anche una modalità infinita e una challenge mode, che aumentano di molto la longevità del titolo. Nonostante la scarsa durata, la modalità principale mi ha colpito molto. Dove mi aspettavo un semplice Puzzle Game con elementi FPS, ho trovato un titolo con una trama originale e ben scritta. In futuro gli sviluppatori dovrebbero rilasciare nuove modalità e nuove mappe, aumentando ulteriormente la longevità del titolo
CONCLUSIONI
Di sparatutto in prima persona sul mercato videoludico ce ne sono tanti, ma pochi riescono ad emergere dalla massa come SuperHot. Originale, impegnativo senza essere frustrante e con una trama interessante. Visto anche il prezzo accessibile, è sicuramente un titolo che merita una chance.
(articolo scritto da Filippo Tiberi)
Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
There is no related posts.
Videogiocatore di vecchia data, collezionista di vinili e accumulatore compulsivo di inutili cianfrusaglie.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.