Anche nelle sue battute finali la ventata mortifera del 2016 non sembra intenzionata a fermarsi: il 7 dicembre è venuto a mancare Greg Lake, noto principalmente per essere stato cantante, bassista, chitarrista e paroliere del celebre trio progressive Emerson, Lake & Palmer. Aveva 69 anni.
Nato a Poole, in Inghilterra, Greg Lake da ragazzo inizia a suonare la chitarra. Il suo insegnante è lo stesso di un altro ragazzo di un anno più vecchio, chiamato Robert Fripp. I due diventano amici e quando Fripp fonda i King Crimson, una delle formazioni principi del progressive rock, decide di chiamare lo stesso Lake a unirsi a loro, adattandolo a bassista e affidandogli il ruolo di cantante del gruppo.
Nonostante la sua breve permanenza all’interno della band, Lake partecipa in maniera determinante alla creazione del primo album dei King Crimson, il celebratissimo In the Court of the Crimson King. Uscito nel 1969, In the Court of the Crimson King è una delle pietre miliari del rock, considerato da molti il migliore disco progressive rock mai realizzato. Lo stile musicale è un interessante connubio di rock, jazz e classica, grazie anche alle incredibili doti tecniche dei componenti del gruppo. Ancora oggi rimane un capolavoro insuperato, un netto segnale di distacco rispetto alla scena più canonica del rock anni ’60.
Lake, assieme a Robert Fripp e compagni, registra un altro disco, In the Wake of Poseidon, sempre di valida fattura ma meno acclamato del precedente. Prima della fine delle sessioni in studio, Greg Lake decide di lasciare il gruppo per formarne uno nuovo assieme al tastierista Keith Emerson e al batterista Carl Palmer. Nascono così gli Emerson, Lake & Palmer, uno dei primi esempi di supergruppo, in quanto tutti e tre i membri facevano già parte di band più o meno affermate: oltre a Lake con i King Crimson, Emerson aveva fondato un trio discretamente famoso in Inghilterra, i Nice, mentre Palmer aveva militato nel Crazy World of Arthur Brown e negli Atomic Rooster.
La forza degli ELP sta nella loro diversa formazione artistica: se Lake arriva da un percorso principalmente rock e folk, Emerson ha una forte base classica a cui aggiunge una certa passione per il ragtime, mentre Palmer è un ottimo batterista jazz. È l’unione di questi tre stili differenti, combinata alle incredibili capacità tecniche dei tre membri, a rendere la musica degli Emerson, Lake & Palmer particolarmente notevole.
L’esordio discografico della band avviene nel novembre del 1970 con l’omonimo disco. Fra i brani contenuti al suo interno va citato indubbiamente Lucky Man, scritto da Lake, una delle canzoni più note nel repertorio del trio, in particolare grazie all’improvvisato assolo finale di Moog eseguito da Emerson. Il successivo lavoro del trio è l’ambizioso Tarkus, del 1971, caratterizzato dalla lunga suite d’apertura che copre un’intera facciata del LP. Tarkus ottiene, sorprendentemente, un buon successo commerciale, ingrandendo notevolmente la fama della band inglese. Nello stesso anno esce Pictures at an Exhibition, album live in cui viene rivisitata l’omonima opera del pianista russo Musorgskij in chiave rock, a riconfermare la grande passione per la classica di Emerson.
Fra il 1972 e il 1973, gli ELP pubblicano altri due album in studio: Trilogy e Brain Salad Surgery. La formula compositiva è ormai consolidata, con suite prevalentemente strumentali che si alternano a brani più facilmente digeribili e dal gusto vagamente pop. Inoltre, fondano la loro etichetta discografica, la Manticore, nota anche per aver prodotto alcuni dischi del Banco del Mutuo Soccorso e della PFM. Probabilmente è questo il momento più alto della carriera degli Emerson, Lake & Palmer.
Nel 1977 il trio torna in studio per pubblicare due album a breve distanza l’uno dall’altro, Works vol. 1 e Works vol. 2, in cui si inizia a percepire che qualcosa si è rotto nei meccanismi nella band. Infatti, nel doppio Works vol. 1, le quattro facciate dei due LP contengono ognuna la musica scritta ed eseguita da uno dei tre membri, mentre l’ultima è occupata da solo due brani suonati dal complesso nella sua tipica formazione. Nel più breve volume 2, invece, a solo sei delle dodici tracce partecipano tutti e tre i componenti assieme. L’evidente perdita di una coerenza all’interno della band porterà all’inevitabile scioglimento, nel 1978.
Greg Lake a questo punto comincia a lavorare da solista, pubblicando all’inizio degli anni ’80 due album, ma senza ottenere grande successo. Nel 1986, assieme a Emerson e con il batterista Cozy Powell in sostituzione di Palmer, cerca di riformare la band: esce così Emerson, Lake & Powell, ma anche questo tentativo di rilancio si rivelerà un mezzo fiasco. Bisognerà aspettare altri sei anni per rivedere i tre componenti originali nuovamente assieme. Nel 1992 viene pubblicato Black Moon, album in cui le sonorità progressive tipiche della loro musica scompaiono, lasciando spazio a uno stile più al passo con gli anni ’90. Black Moon è un disco discreto, ma ormai troppo distante dai ben più interessanti lavori prodotti dal trio agli inizi degli anni settanta. Nel 1994 esce l’ultimo album della band, il pessimo In the Hot Seat, mentre il trio si scioglierà nuovamente nel 1998.
Dopo un concerto di reunion avvenuto a Londra nel 2010, la storia degli Emerson, Lake & Palmer giunge alla sua conclusione definitiva l’11 marzo 2016: in questa data viene ritrovato il corpo senza vita di Keith Emerson, suicidatosi in quanto malato da tempo di una malattia che gli stava rendendo sempre più difficile suonare. A dieci mesi di distanza anche Greg Lake scompare, dopo una lunga battaglia contro il cancro, come comunicato all’interno del suo sito ufficiale, lasciando un grosso vuoto all’interno del mondo del progressive e di tutto il rock.
26 Dicembre 2016
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