“ihihih o meso le kalze in ordine nel kaseto, sn troppo OCD!!1 KE PAXXERELLA”
“ho no la piastrela e storta MUOIO DENTRO NN POSO SOPORTAREEEE SN OCD”
Spesso, quando leggo questo genere di affermazioni sull’interDet, la mia reazione da addetto ai lavori è a metà tra il sorriso bonario e il facepalm. È un po’ come se uno dicesse “oh no, ho starnutito, è SICURAMENTE LUPUS!”. Pertanto, vorrei spiegarvi in cosa consiste effettivamente l’OCD in modo che, la prossima volta che tentate di fare i fighi del web millantando una malattia mentale, parliate almeno con cognizione di causa.
Analizziamo innanzitutto la definizione: OCD – OBSESSIVE COMPULSIVE DISORDER (aka Disturbo Ossessivo – Compulsivo). Perché si chiama così? La definizione rispecchia alcuni dei criteri diagnostici proposti dalla comunità scientifica per questo disturbo, che viene annoverato tra i disturbi d’ansia.
OSSESSIVO: perché sono presenti delle ossessioni, ovvero dei pensieri ricorrenti che la persona non riesce a scacciare dalla mente, pur rendendosi conto che questi pensieri sono assolutamente irrazionali e che gli causano forte disagio. Esempi più comuni:
COMPULSIVO: le compulsioni sono azioni che la persona mette in atto ripetutamente, più volte al giorno, allo scopo di placare i pensieri ossessivi. Esempi:
Insomma, non basta avere qualche piccola fissa come stendere la biancheria in ordine di colore e grandezza o mettere le matite in ordine cromatico per potersi autodefinire tronfiamente OCD. Infatti, il vero OCD non trae piacere dalle attività che compie compulsivamente e vorrebbe sbarazzarsene, tuttavia non riesce a farne a meno. Inoltre questi rituali portano via molto tempo durante la giornata e finiscono per influire negativamente sulla vita sociale e lavorativa del paziente, che ad esempio non esce più di casa o arriva in ritardo al lavoro perché perde letteralmente ore facendosi la doccia o smanettando con la serratura di casa.
(Nota bene: se vi rispecchiate nei suddetti sintomi, contattatemi in privato così vi do il numero di un bravo collega.)
Film consigliato: Qualcosa è Cambiato (1997).
Telefilm: Monk (qui un video in cui due colleghi lo prendono come caso clinico da manuale per descrivere la malattia).
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
23 Novembre 2013
18 Ottobre 2013
13 Settembre 2013
14 Gennaio 2013
26 Novembre 2012
Il Dr Oliver Sucks nasce numerosissimi anni fa in un paesino imprecisato del Uaiòming. Dopo un’infanzia e un’adolescenza assolutamente mediocri, si iscrive al corso di Psicologia e Neuroscienze della scuola Radioelettra di Torino e si laurea col massimo dei voti. Consegue poi un dottorato in Neurotuttologia alla CEPU e infine corona il suo sogno scientifico diventando emerito professore di Cognitive Neuroscience alla Fave University. Da qualche tempo, nei momenti liberi tra un simposio, una conferenza e una frustata ai suoi dottorandi, si dedica alla divulgazione di argomenti neuroscientifici per voi giovani topini da laboratorio di IMDI. E’ anche un accanito fan degli Elio e le Storie Tese, nel caso non ve ne foste già accorti. http://www.facebook.com/ilDottorSax
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