Recentemente ho scritto un articolo fatto abbastanza a cazzo di cane sul “meta humour”. Questa volta, non contento, vorrei entrare ancora più dentro il mondo delle “stranezze” (non pornografiche) di internet che, forse, tanto strane alla fine non solo. Per me è più bizzarro che Piero Pelù sia diventato l’idolo delle folle ora che fa schifo o che si faccia tanto clamore PER una trovata di marketin…ehm, una suora che vince un reality, rispetto al gusto di una nicchia di individui bizzarri nel glorificare il movimento musicale/artistico (!?) che ha finalmente dato un retroterra concettuale al nonsense internettiano. Perché in fondo il vaporwave è proprio questo.
Sto Vaporwave, a differenza di credo qualunque altro fenomeno di internet, nasce come genere musicale, che assurge a popolarità nel 2012 grazie anche a questo brillante articolo (che vi consiglio di consultare se vi interessano tutte le specifiche tecniche e anagrafiche che non sono in grado/non ho voglia di darvi). Dal momento che i tempi della sottocultura internet sono estremamente più ristretti di quelli della cultura pop tradizionale, nel 2013 i nomi grossi del genere (INTERNET CLUB, 情報デスクVIRTUAL, New Dreams LTD) si sono disgregati o trasformati in qualcos’altro. Nel 2014 il vaporwave è al contempo dato per morto e più vivo che mai, dato che la sua eredità è stata colta a livello musicale da una diaspora di microetichette nel pieno rispetto della teoria Andersoniana della coda lunga, e a livello iconografico da…varie pagine facebook.
Del resto, più che i “contenuti” musicali (fondamentalmente, sample di colonne sonore di spot aziendale o “musica da ascensore” degli anni ’80 e ’90 rallentati e incollati pigramente tra loro), a condensare la mitologia retrò del Vaporwave è stata l’iconografia dei nomi dei brani e delle cover art: un grottesco pastiche di mitologia tecnologica degli anni ’80 e ’90 (vhs, ma soprattutto windows ’95 e ’98), cultura trash/pop di quell’epoca (e quindi, cromaticamente agghiacciante), un vago feel distopico che mischia futuro e passato recente (del resto, ha davvero senso separarli ormai?), reminiscenze dichiaratamente nipponiche e teste apollinee qua e là. Il tutto, mantenendo sempre una grottesca simmetria approssimativa, del resto parimenti alla musica.
E quindi, per quale motivo sta roba dovrebbe essere interessante? Beh, pensateci: il vaporwave risucchia frame culturali che hanno completamente perso il valore originario (se mai ne hanno avuto uno) e li mischia insieme creando un artefatto e bizzarro senso di nostalgia che ineluttabilmente colpirà i nati negli anni ’80 o primissimi ’90. Beh, in fondo, non è un po’ tutta la sottocultura di internet a funzionare in questo orrendo e splendido modo? Vabbè, vista la natura fluida e ridondante del microverso Vaporwave, mi pare alquanto palloso continuare a menarla sulla sua mitologia, sui valori simbolici, esoterici e salcazzo cosa. E’ abbastanza facile arrivarci da soli, comunque. Se sta roba vi ha incuriosito, scopritela.
Qui alcuni artisti “classici” (ma, come ho detto, fate prima a scoprire da soli cosa sta andando adesso)
INTERNET CLUB
MACINTOSH PLUS
情報デスクVIRTUAL (forse i miei preferiti)
ECCOJAMS
SAINT PEPSI (ma già meno “duri e puri”)
E qui alcune pagine che traboccano di elegante iconografia vaporwave (vi prego solo di non mettervi a commentarle con memi o cagate, che mi fareste sentire in colpa)
Freddy YOLO (la più famosa)
Marchetta: se vuoi scoprire di più sulla storia di internet dal 2000 ad oggi, è uscito il mio ebook/libro Facebook killed the Internet Star
23 Ottobre 2017
22 Maggio 2017
19 Marzo 2017
11 Marzo 2017
2 Marzo 2017
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.