Come i media nazionali hanno avuto modo di ricordarci ripetutamente in questi giorni, domenica 25 maggio si andrà a votare qualcosa.
La scelta di termini non è casuale, ho scritto “qualcosa” per un motivo ben preciso. Jena, su La Stampa di mercoledì 21 maggio, scriveva: “Qualcuno di voi ha capito per cosa si vota domenica?”.
Al di là della battuta facile per occupare due righe di giornale, la questione è più seria di quanto possa sembrare: fra insulti, grillini, complottari e disfattisti vari, si è perso di vista che cosa si va a fare, chi si va a votare e perché. Questo articolo si propone di offrire veloci chiarimenti, e di darvi dei buoni motivi per fare delle scelte consapevoli.
Innanzitutto: cosa si va a fare?
Si va a votare per il Parlamento Europeo, una delle due camere dell’Unione. L’altra è il Consiglio dell’Unione Europea, ed insieme detengono il potere legislativo. Si tratta di un bicameralismo imperfetto: i loro poteri sono diversi. Queste elezioni si tengono ogni cinque anni, e portano al Parlamento Europeo 766 persone prese da tutta Europa. L’italia ne manderà 73, perciò chi vi dice che va lì da solo e spacca tutto dice una cazzata, perché, anche se prendesse il 100% dei voti non conterebbe comunque nulla.
Che sistema elettorale si usa?
Legge 18 del gennaio 1979: semplicemente un proporzionale puro. Nel 2009 è stato istituito uno sbarramento al 4%: per questo, alcune formazioni rischiano di essere tagliate fuori dal Parlamento Europeo, ed il vostro sarebbe un voto sprecato, se dato ad una di queste formazioni.
Chi possiamo votare qui in Italia?
Segue quindi una rassegna esaustiva (da destra a sinistra) delle principali formazioni politiche italiane, sul perché si potrebbe decidere di votarle e sul perché votarle sarebbe una cattiva idea:
Forza Nuova/Casapound
Di queste due formazioni ne parleremo insieme, non c’è da dedicarci troppo tempo.
In breve: estrema destra, neofascisti, anche se fonti certe ci informano che “del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola”. Di tutto il resto, invece, della “dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia”, non c’è traccia, il che è un vero peccato, perché un po’ di senso dello stato all’olio di ricino gli avrebbe senz’altro conferito un po’ di credibilità. L’unica differenza percettibile tra le due formazioni è che Forza Nuova è a base fortemente cattolica (il leader Roberto Fiore si vanta di avere 11 figli, manco fossimo in “Monty Python e il Senso Della Vita” quando vengono raffigurate le “Famiglie Cattoliche DOCG”), Casapound invece è laica. Entrambe le formazioni odiano negri, zingari, zecche rosse, e i loro neuroni, che hanno posto da tempo al confino.
Resta l’annosa domanda su che fine abbia fatto la celebre del legge 20 giugno 1952, n. 645 (contenente “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”), anche detta “legge Scelba“, che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque “fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque “pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”. Evidentemente l’ Italia, patria di poeti, santi, navigatori, è anche patria di sinonimi e perifrasi.
L’ala destra dell’euroscetticismo è occupata da questi signori, con Alba Dorata, Lega Nord ed altri simpatici elementi umani, che, dopo aver preso forse due voti alle scorse nazionali, sono ansiosi di recuperare il terreno perduto.
Perché votare questi individui?
Perché quando c’era lui i treni arrivavano in orario e c’era lavoro, perché ha bonificato le paludi, perché DUX MEA LVX!!!!!, perché i sinistronzi radical chic si stanno riproducendo come conigli, perché l’antico valor negli italici cor non è ancor morto e l’Italia deve riprendersi il ruolo di dominio nel panorama internazionale. E soprattutto perché ci sono troppi negri, zingari, zecche rosse. Nobis!
Fratelli d’Italia
Partito di destra guidato da Giorgia Meloni.
Assolutamente scevri da qualsiasi tendenza al nazionalismo, e capaci di vantare fra le proprie fila autentici campioni della razza umana (quale è Ignazio La Russa, per citarne uno), rappresentano la scelta di chi vuole andare in Europa e battere i pugni sul tavolo, tenere il broncio e tornare scornati in patria, lamentandosi pure per il fatto che non si conta un fico secco e nessuno ci ascolta. Molti di questi campioni vengono dalle fila del PDL, di cui parleremo più avanti: credo comunque che questo basti da solo a far capire di cosa stiamo parlando.
Questo partito, di per sé abbastanza ininfluente sulla scena politica nostrana, si struscia sulla Le Pen (che invece pare che di voti ne prenderà una quantità enorme): da qui ne consegue che quindi potrebbe iniziare ad avere qualche importanza, fosse anche solo riflessa da altri; merita quindi un pochino di spazio.
Perché votare questi individui?
Perché l’Europa non ci ascoltano, sono tutti dei tecnocrati brutti e cattivi, io non mi fido di Shultz e la Merkel, se non c’era l’euro l’Italia non stava così, a mare gli immigrati! E poi la Meloni ha fatto il manifesto con la cozza, è simpaticissima e sa accettare le critiche icsdì icsdì.
Forza Italia
Questo partito è una sorta di zombie. Dopo tutte le batoste che ha preso negli ultimi anni è ancora inequivocabilmente vivo. In rapido, inarrestabile declino, ma cionondimeno vivo, e prenderà la sua buona dose di voti ancora per molto tempo (nel video sotto una tipica elettrice di Forza Italia).
Punto forte della formazione è sempre stato Silvio Berlusconi, il campione di coerenza nazionale, uomo carismatico capace di scegliere per rappresentare l’Italia, dentro e fuori, esemplari umani che non si vedevano neanche al Circo Massimo. Per essere sicuri di far valere al mondo l’immagine di serietà che la nostra nazione sa dare, manderemo all’Europarlamento persone che faranno cucù ai diplomatici esteri, daranno dei kapò e delle culone inchiavabili alle parlamentari che non si adeguano agli standard della Minetti e della Carfagna (dalle quali, ci tengo a ricordarlo, una gran fetta della nazione aspetta con ansia un porno) e racconteranno barzellette sconce al resto del mondo.
Perché votare questo individuo (si vota Berlusconi, non il partito, pochi cazzi)?
Perché una parte della magistratura deviata e corrotta ha condannato il nostro Presidente, ed il potere giudiziario è stato usato in maniera politica da certi esponenti della sinistra che non si sono mai capacitati di essere incapaci di vincere le elezioni. È ora di rimettere la nazione a posto a partire dal Parlamento Europeo, ed io sono qui a chiederVi il vostro voto, con la promessa di restituire l’IMU, i magici anni ’80 e di riuscire finalmente a fare la riforma liberale, ed a trasformare così l’Italia in una democrazia. Viva Silvio! (censura operata dalla Magistratura Rossa e quindi Comunista)
Nuovo Centrodestra
Il carisma di Angelino Alfano (che viene descritto molto bene nel video qui sotto)
guida un partito che conta come la carta con le regole del bridge a briscola, ed Alfano stesso conta poco meno. Sono a destra, ma non troppo a destra, e neanche troppo al centro, e neanche troppo decisi, e comunque si voteranno fra di loro quei tre o quattro che fanno parte del partito. Che altro dire? Qui la descrizione è semplice: un ammasso di ex democristiani che fino a qualche mese fa erano pappa e ciccia con Berlusconi e che hanno deciso che mantenere l’asse di governo con Renzi (democristiano come loro) era più importante che restare col vecchio padrone. C’è chi cercherà di farvi passare questo “sacrificio” (perché in termini elettorali peserà, eccome se peserà) come responsabilità politica, ma alla fine trattasi del solito vecchio trasformismo in salsa 2.0. Il salto di cavallo mantiene le poltrone, è cosa nota, e se una nave affonda i topi sono sempre i primi a scappare, per poi magari salire su un’altra nave che consenta loro di galleggiare sul mare perennemente tempestoso della politica italiana.
Perché votare questi individui?
Onestamente non l’ho capito: Alfano come leader conta troppo poco, e non riesco neanche a prenderlo abbastanza sul serio da dedicargli una battuta. Perdonami, Angelino, non è niente di personale. Né potrebbe esserlo, come posso avercela con te? Non conti nulla.
Scelta Europea
A livello europeo appoggiano uno dei leader più carismatici, Guy Verhofstadt, uno che ha vinto, stracciando gli avversari, qualsiasi dibattito politico (esistono ancora, incredibile!), e appoggiano i Liberal Democratici, formazione fortemente europeista. In Italia dove si segue sempre chi urla di più, chi è più populista, chi le spara più grosse, ovviamente non se li inculerà nessuno (a maggior ragione figuriamoci se li voteranno quei tanti che sbraitano “no Euro” perché la puttanata “la colpa è tutta dell’Euro” va tanto di moda). Se a questo piccolo particolare aggiungiamo che in Italia sono rappresentati da un pot-pourri che va dai Montiani (do you remember Mario Monti?), a Fare per fermare il declino (fighi, ma 0,00equalcosapercento), a Tabacci, a Fini (sì, quel Fini, ora è liberal-democratico, tra un po’ lo vedremo con Rifondazione Comunista), liberali vari, repubblicani e il partito col nome che è un bellissimo ossimoro, il Movimento Conservatori e Social Riformatori (che è un po’ come dire Movimento Mi Piace la Fica ma anche il Cazzo), di una ex Missina. Insomma, auguri, soprattutto se ci capite qualcosa.
Perché votare questi individui?
Se volete fare gli originali e fare gli iper-europeisti, se volete che la Banca Europea decida il destino di tutta la Comunità Europea, se siete pro-Ca$t@, se volete gli Stati Uniti d’Europa, con regolare Esercito Europeo, sono il partito perfetto per voi, e per quegli altri 3-4 che la pensano come voi in tutta Italia.
Movimento 5 Stelle
Il problema principale del M5S è proprio quello di essere un movimento, con l’aggravante di essere fortemente influenzato dal peso, dalla visibilità, dal carisma del suo (dei suoi) leader. In un movimento che al momento si è fatto conoscere per la sua assoluta mancanza di capacità dialettica, per la facilità estrema dei suoi “no!”, e per le sue proposte che vanno dal bonariamente utopistico al socialmente folle e al totalmente irricevibile, ci sono moltissime anime, e sarà sempre più difficile andando avanti nel tempo tenerle tutte unite, pur con la buona volontà degli attivisti (la base di movimenti e partiti alla fine è sempre o quasi sempre l’unica cosa che si salva). E nelle varie anime troviamo di tutto. C’è chi ci crede davvero e si appassiona, chi è pronto a salire sull’ennesimo carro dell’ennesimo vincitore, ci son gli arrivisti, i nullafacenti, chi le spara grosse, chi se le beve tutte, chi ripete slogan senza capire l’argomento a cui si riferiscono, etc etc. Il fatto di voler per forza legare il risultato delle europee al destino del governo nazionale è poi una scelta che potrebbe pagare nell’immediato, ma rivelarsi drammatica per il futuro. In una delle sue ultime esternazioni provocatorie (lo sono tutte, a sentire i suoi tifosi, e non uso questo termine a caso) Beppe Grillo rispondendo ad una domanda di Vespa che gli chiedeva cosa avrebbe fatto una volta preso il governo del Paese ha laconicamente affermato: “ma non lo so, si vedrà, intanto dobbiamo cacciare via tutti”. De Andrè in una celebre canzone cantava “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”, a sentire certe parole viene da chiedersi cosa potrà mai nascere dalle macerie, una volta fatto “pulizia” di tutto e di tutti, con tanto di tribunali modello Pogrom e purghe staliniane.
Al netto di una probabile vittoria del Movimento, viene da chiedersi cosa succederà in un futuro un po’ più remoto. L’ipotesi più probabile è che si sfaldino in 2-3 tronconi e poi spariscano come la Lega Nord o giù di lì. Il M5S ha infatti ottime potenzialità a livello di amministrazioni comunali/provinciali (in fondo il modello non è così dissimile da quello delle Liste Civiche, per chi è stanco di votare i “soliti” partiti), una volta maggiormente radicato territoriale, ma come tutti i partiti/movimenti che hanno una pseudo-struttura basata sul carisma del leader ha poco futuro. Il problema della loro vittoria e rapida caduta è che la restaurazione conseguente sarebbe di sicuro peggiore della situazione attuale.
Perché votare questi individui?
Perché abbatteremo la Ca$t@, che tanto dell’Europa non ce ne frega un cazzo, Euro di merda!!!!1!!!!!11! perché se vinciamo Renzi si dimette e governeremo noi, facendo pulito, giudicando politici e giornalisti, buttando giù tutto e dando reddito di cittadinanza anche a cani e gatti, che tanto le coperture le troviamo grazie alle stampanti 3D e abbattendo gli immigrati coi laser sparati dal satellite e una bella pennellata di scie chimiche che fanno sempre la loro porca figura!!!11!!!!1!!!
Partito Democratico
Lo scriviamo esteso perché sennò poi arrivano quelli (arrivano sempre) che ti correggono PD con PD-L perché loro sono nel giusto e tutti gli altri non capiscono un cazzo. Premesso questo, il PD resta l’ultimo vero grande Partito Italiano, con ancora qualche pro e soprattutto tutti i contro di questa situazione. La vocazione forzatamente maggioritaria fa sì che le minoranze interne non contino assolutamente più nulla, a vantaggio magari delle correnti e dei salmoni che in quelle correnti tanto bene san nuotare. Gente che nel giro di qualche mese passa dall’essere Bersaniana a fortemente Renziana, gente che da laica diventa improvvisamente Teo-Dem, contraddizioni interne come se piovesse, e buone ultime le alleanze di governo col Nuovo Centrodestra (con tutti i ministri di quel partito riconfermati al governo, mantenendo lo “schema Monti”), e l’alleanza mefitica per le Riforme persino col demone Berlusca. Renzi si è presentato come “homo novus” ma alla fine altro non è che il prodotto perfetto della Democrazia Cristiana 2.0.
Ottimo comunicatore del nulla, alla prova dei fatti, pur con un governo con maggioranza schiacciante, ad oggi ha prodotto promesse e qualche legge quantomeno discutibile, il tutto oltre ad aver cambiato parole, strategie, linee politiche a seconda di come soffiava il vento. A livello locale, in certe zone “rosse”, i decenni di giunte prima PCI e poi DS e poi PD (più o meno, viva la sintesi “ad cazzum”) hanno prodotto blocchi di potere inscalfibile e un corporativismo che avvantaggia gli appalti di amici o di amici degli amici che dovrebbe far porre qualche domanda intelligente a chi li vota sempre per partito preso. Di sinistra, per inciso, questo partito ha ormai forse solo la riserva indiana dei Civatiani, che i maligni sostengono essere lì per legittimare l’utopia di un vero partito di centro-Sinistra ancora (molto) di là a venire. Ma è la democrazia, baby.
Perché votare questi individui?
Perché con 80 euro in più in busta paga potremo fare non 1, non 2, ma 3 settimane di spesa! Perché con 80 euro, puoi andare a votare per quaranta volte alle primarie! Poco conta che non sia una riforma strutturale, e quindi l’anno prossimo non avrete nulla, e che quelli che ora sono 80 euro (anche venisse rinnovato) in futuro sarebbero una cinquantina (ci sono 640 da dare in più ogni anno al lavoratore? Bene, quest’anno è stato approvato a metà dell’anno, quindi questi 640 vengono spalmati su pochi mesi. Su 12 mesi, il risultato è logicamente più magro, vedasi fonte). Perché vi hanno promesso che ora sistemano tutto, tanto c’è Renzi che mica è come Letta, Bersani, Veltroni, D’Alema, Prodi e gli altri che l’hanno preceduto! Perché tifate Fiorentina e sperate che con Renzi a capo di tutto magari ci scappa il terzo scudetto. Perché in fondo Veltroni col “ma anche” mica aveva tutti i torti, e si può essere laici ma anche cattolici, di sinistra ma anche pro-banche, per gli operai ma anche per i padroni, ma soprattutto demo- ma anche -cristiani…
L’Altra Europa con Tsipras
A proposito di riserve indiane… La morte della sinistra italiana, stretta al giogo da una legge elettorale restrittiva, e definitivamente uccisa dalle fuoriuscite radicali nel Movimento 5 Stelle e nell’illusione riformista della D.C. in salsa moderna rinominata PD, elevata allo stato dell’arte. Nel 1984 (Orwell torna sempre!), sull’effetto della morte di Berlinguer, proprio alle Europee votarono per il Partito Comunista Italiano il 33,3% degli aventi diritto al voto, e per la prima e unica volta fu superata la Democrazia Cristiana (che si fermò al 33%). Adesso, 30 anni dopo, l’unica possibile ancora di salvezza per la Sinistra (ri)unita è affidarsi al leader (greco, perché di leader di sinistra italiani non ce ne sono più da decenni) di Syriza, Alexis Tsipras. Il problema di questa lista al solito è l’incosistenza politica (in Italia) delle liste che lo appoggiano: si va da Rivoluzione Civile di Ingroia, a Sinistra Ecologia e Libertà (che fa il solito giochetto isterico dell’appoggio/opposizione al PD), a Rifondazione Comunista, al Partito Pirata Italiano (!!!), ad altre 3000 formazioni di sinistra e a svariati intellettuali sinistroidi con la puzza sotto al naso, alle ascelle e, nei casi più fortunati, al culo.
Un candidato giovane con idee riformiste che ha avuto un notevole successo nella disastrata Grecia (così disastrata da aver dato forza a formazioni incommentabili come Alba Dorata) per gente vecchia (dentro) e con idee non esattamente riformiste per quella che sembra solo un’ammucchiata elettorale per non sparire del tutto? Riusciranno nel loro intento? Personalmente ritengo che se riusciranno ad arrivare ad un quinto di quanto il PCI prese 30 anni fa sarà un clamoroso successo (ma si avvicineranno con più probabilità ad un decimo di quella cifra, restando sotto al 4%).
Perché votare questi individui?
Perché bandiera rossa la trionferà (e magari questa potrebbe essere la volta buona, hai visto mai?)!!! Perché l’esproprio è sempre un opzione giusta. Perché si deve tassare anche l’aria che respiriamo. Perché in Cina sono tutti comunisti e guarda là che balzi da gigante han fatto. Perché in Corea del Nord solo il Leader è comunista e guarda là come stan fermi. Perché il Presidente dell’Uruguay è un gran bel personaggione, e Cuba è lì vicina.
In conclusione
Questa analisi, come avete visto, trova difetti e problematiche (più o meno gravi) in tutti i partiti e i movimenti presi in esame (non ce ne vogliate se alcuni non ce li siamo nemmeno filati, ma non è colpa nostra se ad esempio i Verdi in Italia sono a quota zero, o se il Partito Dei Comunisti Italiani ha voluto fare l’ennesima scelta differenziante a sinistra presentadosi da solo). Nel nostro piccolo vogliamo concludere auspicando che sia chi avrà apprezzato o meno i toni dell’articolo, sia chi penserà che abbiamo scritto stronzate (magari perché abbiamo toccato e criticato in malo modo la loro “squadra del cuore”), vada a votare in maniera consapevole. Informarsi sembra il mantra di questi tempi dove tutto è veloce e a portata di mano, ma cercate sempre di controllare e verificare le fonti, mettete in confronto le opinioni, non perdete mai il senso critico, e difendete la vostra opinione argomentando sempre col massimo rispetto per le altrui posizioni. In Italia è praticamente impossibile parlare di un qualsiasi argomento, e a maggior ragione di politica, senza che scendano in campo i tifosi, i fanatici, quelli del “se Tizio ha detto così, è così, e prendo quel che dice per Verità Assoluta”: quello che vorremmo, davvero, è una maggiore consapevolezza diffusa, un sano “vaffanculo” al benaltrismo, una informazione basata sui fatti e sul “fact checking”, almeno finché in Italia ci sarà il suffragio universale e il Vostro voto varrà quanto quello del vostro vicino “Gino” che non sa nemmeno perché è al mondo e quale siano compiti e responsabilità dei tizi che contribuisce ad eleggere mettendo una X su un simbolo e scrivendo un cognome sotto ad un simbolo. Buon voto.
Per una mera questione di trasparenza gli autori dell’articolo esprimono, nell’immagine sottostante, la loro intenzione di voto.
[Pikkio & Rodolfo Bevione]
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