Sono Ni. C’era da aspettarselo. (La cera daspettarselo è un ottimo liquido da versare sui pavimenti, o nella camomilla del nonno se si è molto curiosi di conoscere il contenuto del suo testamento). Nell’articolo di oggi ho deciso di inserire nelle note altre note dove vengono citate le note dalle quali proviene la nota stessa, così da creare il moto perpetuo.

Ogni qualvolta si scorge un tovagliolo la domanda che sorge spontanea dipende esclusivamente dal contesto in cui questo è stato visto; ad esempio se si sta divorziando in pizzeria e questo meraviglioso strumento di carta appare nel nostro campo visivo, quello che ci domandiamo non dipende da esso, ma dall’argomento che stiamo trattando, ovvero il divorzio. Ma se invece, nel bel mezzo di un divorzio scorgessimo un tovagliolo e decidessimo di concentrarci su quello, e dimenticare il resto, certamente non dovremmo essere ammessi al conservatorio. Il brano tratto da Miarco 18 – 18  che andrò a proporvi nell’articolo odierno ed in quelli delle prossime settimane accompagnato dalla mia attenta analisi non tratta la storia di un re, ma della sua Torta. Vi propongo però oggi una sintesi della vita di Dummolo.

“Dummolo, era senza dubbio un castoro, come senza dubbio castoro era il suo vicino di casa, simile ad una gruccia” [Vladimiro Mascotta*]

Dummolo nasce a Sifola nel periodo vuoto*, figlio di un falegname e di una falegnamessa, sin dalla più tenerà età dimostra un forte interesse per gli abeti. Dopo la morte del padre, avvenuta prima del suo concepimento (del padre naturalmente), decide di andare in campeggio, e rimane discretamente sorpreso da una poesia del padre trovata nello zainetto. La poesia recitava:

“Oh alberi secchi, privi di foglie e di germogli

Quel che vedete qua in terra non sarà mai dei vostri figli

Son solo uomini e morte quello che dovete aspettarvi

La vostra ferma e saggia potenza non basterà da sola a salvarvi

Ciò è più evidente dell’ovvio vincente tra un topo zoppo ed un preciso serpente

Ciò che non vi aspettate son le disgrazie, le foreste bruciate

Non i semplici morsi, neanche le dighe da noi costruite

Non la chiara innocenza con cui ad ogni morso voi ci vedete

Nemmeno la dolce pazienza con la quale per noi, pian piano morite

No, quello che dovete aspettarvi supera i tuoni, le tempeste, i terremoti

Voi non avete idea di cosa facciano i loro cuori vuoti

L’uomo è avido di vita e di morte, pretende di avere su tutti un consenso

Ma voi resistete, fatevi forti, non fatevi abbattere, in ogni senso.”

Dummolo decise di dedicarsi alla vita sociale, e dopo essere scappato di casa (Ma non era in campeggio? Sì, ma parlavo di un futuro prossimo) istituisce una piccola società all’interno di un enorme Baubab e la battezza “La Glabra“, in modo che si capisca che non solo gli animali pelosi possono unirsi ad essa. Quando raggiunge gli otto anni, Dummolo, ormai affermato monarca della Glabra, comincia a cercare moglie, e dopo centinaia di storie andate male, decide di sposare una torta. Muore poi per indigestione da moglie verso la fine dell’anno 2, avendo così a fortuna di fare parte sia del Meow che della Verissima.

Il prossimo articolo sarà interamente dedicato alla storia della torta.

Ni, Il Prfoeta Del Viola

*Periodo Vuoto: Il periodo vuoto è il periodo dove il gattolicesimo non esisteva.

*Vladimiro Mascotta: Senza dubbio il più grande fornitore di documenti storici del periodo vuoto, autore della Verissima*

*Verissima: Il libro che racchiude la storia del periodo vuoto, interamente scritto da Vladimiro Mascotta*.